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Meteo | 09 dicembre 2024, 17:55

Un occhio al cielo. Il punto meteo a cura di Stefano Sciandra

Un bilancio dopo l'Immacolata. La nostra previsione in controtendenza al pensiero comune è risultata vincente. Un'analisi ad ampio raggio che va oltre i centri di calcolo e i computer

Un occhio al cielo. Il punto meteo a cura di Stefano Sciandra

Una buona serata ai nostri Lettori. Con un pizzico di orgoglio possiamo tranquillamente affermare di essere stati gli unici a elaborare una previsione che poi si è rivelata corretta in toto nel bollente pentolone di annunci inerenti a gelo, nevicate, crolli termici, orsi in fuga verso le terre calde, pinguini in cerca di asilo presso le nostre dimore. 

Stasera non emetterò un bollettino (giusto una carta alla fine), anche perché non vi è  necessità stante la situazione che si manterrà per diversi giorni grosso modo inalterata, ma coglieremo spunto da quella previsione controcorrente effettuata nella serata di venerdì, qui il 
mettendoci la faccia, come sempre, soprattutto riguardo alla nostra provincia. 

L'imperiese fa parte della Liguria, ma TV, analisti, ecc., spesso se ne dimenticano, come accaduto anche nella giornata di domenica con il solerte inviato da Santo Stefano d'Aveto che parlava di una regione (l'Imperiese dove si trova?) sotto scacco del freddo e della neve. Vedere qualche imbiancata in una zona dell'estremo Levante a contatto con il catino Padano, considerata la vicinanza con l'Emilia, così come il ridotto tratto di territorio tra il savonese orientale e il genovesato, fa parte di una totale normalità a dicembre, alla luce della mancanza di protezione che i colletti o presunti tali possono offrire. Nella serata di venerdì, avevo persino messo in chiara discussione l'attendibilità modellistica, a testimonianza posto l'immagine del modello americano GFS che avevo postato con tanto di didascalia. 

specificando: La fase principale del presunto peggioramento vista dal modello americano GFS tra domani sera e domenica mattina. A mio avviso un po' distante dalla realtà...!!!
 

Qual è il punto? Diffidare di un modello matematico, significa assumere una posizione netta. Ho letto alcune analisi che citavano la totale convergenza modellistica verso un quadro freddo e nevoso, almeno in quota.  Io rispondo con una domanda. Ma l'uomo dov'è finito? In questa società, abbiamo ridotto tutto alla tecnologia. Il medico si affida agli strumenti, ma la capacità diagnostica di un tempo? Gli inquirenti conducono indagini affidandosi al DNA e mettono su processi indiziari su basi scientifiche, per cercare un colpevole (non il colpevole) che spesso alla fine non c'entra magari nulla, dopo anni di salotti televisivi, super esperti e quant'altro (proprio vero: il tenente Colombo esiste solo nei telefilm!).

 La meteorologia non fa eccezione. Ovviamente anch'io consulto i modelli, seguo i classici protocolli, ma a un certo punto è necessario fare qualcosa di più. Io non sono un meteorologo, l'ho detto tante volte, sono un atleta e alpinista d'alta quota che in 13 anni di carriera ha cercato di capire quello che la Montagna insegnava. E allora a un certo punto, ancora oggi, pur avendo smesso di scalare 4000, ogni tanto sento quel tocco sulla spalla come mi accadeva quando ero sulle vette più alte delle Alpi. 

Un tocco che mi diceva Stefano guarda lì. Allora ascoltavo con grande umiltà quello che la Montagna stava per dirmi, grato di usufruire di quel consiglio. Un atteggiamento che a volte aiuta ad andare oltre un computer. Io le chiamo sensazioni, anche emozioni, quelle vere, mantenendo sempre il rispetto per la natura. Un antico proverbio Maori che citavo spesso nelle mie serate in giro per l'Italia parlando di alta quota recita: "Se devi chinare il capo fallo davanti a una potente Montagna". Qualunque azione  compiamo dobbiamo sempre ricordarci che i computer, la tecnologia, l'intelligenza artificiale, la creiamo noi, con le nostre qualità, ma anche con i nostri difetti, che sono tanti, per cui il "Frankenstein" prodotto può anche sbagliare. Riassumendo, per tornare alla meteorologia schietta, la nostra provincia non ha vissuto alcun evento particolare come avevamo previsto anche in termini di precipitazioni persino piovose che avevamo in gran parte escluso. Non c'è stato nessun tracollo termico. Sulla collina imperiese. durante la fase di "crollo" ho registrato 11.5°, tutte le vette sono rimaste marroni, e a tal proposito ecco qui una bella foto scattata al Passo del Maggiore (290 m) sulle alture di Costa di Oneglia , da dove si vede il Monte Grande (1418 m) nella mattinata dell'Immacolata dopo la notte che doveva portare la "grande nevicata".

(Il Monte Grande (1418 m) e il suo comprensorio nella mattinata dell'Immacolata. Tutto desolatamente marrone)

Per ora mi fermo qui. Ringrazio tutti coloro che con le loro visualizzazioni premiano il lavoro che svolgo con questa Testata cercando di fornire un servizio che sia utile, buttando anche un occhio oltre i confini provinciali. 

Per la cronaca, posso confermare che il flop vi è stato anche in molte altre aree, sempre come avevamo previsto. Ho casa ai piedi del Monviso da 12 anni, e nella mattinata di domenica Crissolo era deserta, con gli impianti che non portavano sciatori per la mancanza di neve, quella poca che c'era era stata spazzata via dal solito vento e osservando il Monviso sembrava che vi fosse passato sopra una scopa accantonandola in un punto specifico. E così anche in altre località della Granda. Naturalmente un po' di neve qualcuno l'ha vista (in Emilia ad esempio), appunto, a macchia di leopardo come avevamo anticipato. In linea di massima vi do appuntamento verso il fine settimana, ricordando che i titoloni sensazionalistici li porta via il vento, e come anticipato nel bollettino di venerdì, resterà l'unico elemento principale dalle parti di casa nostra.

Chiudiamo con una mappa a lunga scadenza (18 dicembre )del modello americano GFS. Totale mancanza di precipitazioni sulla Penisola. Nel mezzo qualcosina arriverà, ma la neve non andrà oltre qualche spolverata al pari delle piogge. Naturalmente auspico un cambiamento ma l'intera Europa sgombra da fenomeni fa capire. 

 E ricordate a chi continua a parlarvi di risvegli siberiani in provincia rispondete indossando i panni del Marchese del Grillo: Imperia avrà mille difetti, ma climaticamente Imperia è Imperia. A presto

Stefano Sciandra

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