Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci ha suggerito la possibilità di costituire un’unica Autorità di Sistema Portuale Regionale, unificando le attuali Autorità di Genova e La Spezia. Questa proposta si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla logistica portuale in Liguria, con l'obiettivo di rafforzare la competitività dei porti della regione e affrontare le sfide poste dai mutamenti climatici e geopolitici. E mentre si discute di questo accorpamento, dal porto di Imperia arriva una voce critica che suggerisce un’ulteriore concentrazione delle risorse portuali, estendendo la governance anche al porto di Imperia-Oneglia, che oggi non fa parte della giurisdizione delle Autorità di Sistema Portuali di Genova e La Spezia.
In una nota ufficiale, la Compagnia Lavoratori Portuali Lodovico-Maresca (CLP Maresca), che opera nel porto di Imperia-Oneglia, ha sottolineato come gli scenari climatici e geopolitici sempre più imprevedibili richiedano una pianificazione portuale e logistica che sia estremamente flessibile e adattabile alle mutevoli esigenze dei flussi marittimi. Secondo la compagnia, l'incremento delle rotte e il numero di porti scalati diventeranno fattori chiave per garantire l'efficienza delle operazioni portuali, con i grandi vettori marittimi che stanno già diversificando molti dei loro servizi tramite collegamenti feeder. In questo contesto, anche i porti più piccoli acquisiscono una rilevanza strategica, poiché potrebbero giocare un ruolo cruciale nella gestione del traffico merci, offrendo alternative utili per alleggerire il carico dei porti maggiori.
Particolarmente significativo, secondo la CLP Maresca, è il ruolo del porto di Imperia-Oneglia, che si trova in una posizione geografica strategica, al confine tra la Liguria, il Piemonte e la Francia. Questo scalo potrebbe contribuire significativamente a ridurre il traffico pesante sull’autostrada A10, alleggerendo il carico di lavoro sulle infrastrutture terrestri e migliorando la logistica complessiva della regione. Nonostante questo potenziale, il porto di Imperia è stato declassato nel 2002 a porto comunale, una decisione che ha limitato le sue opportunità di sviluppo e rilancio. La Compagnia Lavoratori Portuali Lodovico-Maresca, che lavora da anni per il rilancio del porto, sta combattendo contro tentativi di ridurre ulteriormente gli spazi operativi da parte di alcuni gruppi di interesse locale.
Giovanni Zecchini, console della CLP Maresca, ha espresso la disponibilità della compagnia a collaborare con la Regione Liguria e le altre istituzioni per far crescere il porto di Imperia, rendendolo un importante punto di accesso alle rotte commerciali provenienti dal sud, in particolare dall’Africa. La compagnia ha ribadito l'importanza di includere il porto di Imperia nel processo di sviluppo della logistica portuale regionale, considerando che, nel contesto della Liguria che ambisce a diventare la porta principale del Mediterraneo per il traffico commerciale, anche i porti minori come quello di Imperia devono essere inclusi in una strategia più ampia e integrata. In particolare, si è fatto appello affinché Imperia venga inserita nella governance dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, una proposta che potrebbe permettere al porto di beneficiare di una gestione più efficace e di maggiori risorse, rafforzando il ruolo della Liguria nel panorama portuale internazionale.