LaDOP dell’Olio Riviera Ligure, un'eccellenza produttiva, lo conferma il XXII Rapporto Ismea – Qualivita che analizza il settore dei prodotti italiani DOP – IGP. Un settore che per il secondo anno consecutivo ha un valore complessivo alla produzione superiore ai 20 miliardi di euro e conta quasi 200.000 operatori tra aziende agricole e trasformatori e 850.000 occupati.
Il settore degli oli a Indicazione Geografica (IG) conta 50 denominazioni, di cui 42 Dop e 8 IGP. Rappresenta l’1% del valore alla produzione ed il 2% del valore all’export del settore delle indicazioni geografiche. Con una produzione certificata nel 2023 di 12.355 tonnellate, in diminuzione del 6% rispetto all’anno precedente, ha un valore alla produzione di 115 milioni di euro e un valore al consumo di 168 milioni di euro. In questo settore l’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure DOP è al quinto posto per valore alla produzione con 5,1 milioni di euro, dopo Terra di Bari DOP (34), Toscano IGP (26), Sicilia IGP (14) e Val di Mazara DOP (8,9).
"Anche se hanno registrato un incremento di valore del 33% rispetto all’anno precedente, gli oli DOP - IGP italiani non hanno ancora esploso il loro potenziale. Eppure, hanno importanti punti di forza: il valore salutistico, l’identità culturale, le importanti ricadute sul territorio in tema di tutela della biodiversità olivicola, di contrasto al dissesto idrogeologico e di sostenibilità economica e sociale delle comunità rurali -afferma il presidente del consorzio di tutela dell’olio Riviera Ligure DOP Carlo Siffredi-. È fondamentale avviare un percorso condiviso, sia a livello nazionale che locale, così da velocizzare il percorso di crescita del prodotto da mass market, indistinto e generico a premium legato ai territori italiani; si deve rafforzare il contrasto alle evocazioni delle DOP e IGP che garantiscono origine, tracciabilità e qualità".