Scuola - 06 dicembre 2024, 11:08

Contro il trasferimento del Classico la protesta studentesca per le vie di Imperia

"Ci è stata negata ogni tipo di negoziazione", dicono i rappresentanti d'istituto. Città paralizzata

Siamo studenti, la nostra voce conta”, questo lo slogan che ha accompagnato i ragazzi del Liceo Vieusseux nel corteo che questa mattina si è spostato da piazza Roma a piazza della Vittoria

Una manifestazione contro il trasferimento, dopo nove anni, del Classico (uno dei tre indirizzi del Liceo Vieusseux, insieme allo Scientifico e le Scienze Applicate) dalla sede in via Terre Bianche, ai locali ristrutturati di piazza Ulisse Calvi. “La nostra scuola è una scuola unica, non ci sono licei superiori ad altri o licei elitari. È una scuola unica e dalla contaminazione dei tre indirizzi siamo riusciti a migliorare tutti insieme”, spiega Matteo, rappresentante d’istituto.

La decisione che sembra caduta dall’alto, “prima di decidere chiedete a chi vive la scuola”, recita uno dei cartelloni sbandierati dagli studenti, che denunciano la mancanza di dialogo da parte dell’Amministrazione: “Abbiamo provato a proporre anche soluzioni alternative, ma ci è stato negato ogni tipo di negoziazione, per questo siamo arrivati a manifestare in piazza”, aggiunge Antonino, rappresentante d’istituto. Prima della protesta i ragazzi si sono mobilitati con un video autoprodotto, in cui hanno esposto le motivazioni della propria contrarietà, e supportando in consiglio comunale la mozione sul tema presentata (e bocciata dalla maggioranza) dai consiglieri Laura Amoretti e Alessandro Savioli.

Fonte di preoccupazione sono soprattutto le tempistiche. Il trasferimento, infatti, è previsto per il 7 gennaio 2025: “Vorremmo almeno che lo spostamento fosse rimandato a settembre del prossimo anno -prosegue Antonino- , uno spostamento a metà anno è scomodo per tutti, soprattutto per chi ha la maturità”. In piazza si sono radunati un centinaio di studenti: “Ci aspettavamo più affluenza, ma l'iniziativa è comunque significativa perché abbiamo le idee chiare, sappiamo cosa vogliamo e perché siamo qua”, conclude il terzo rappresentante d’istituto della scuola, Tommaso