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Attualità | 29 novembre 2024, 18:00

Nell’Imperiese il 43% delle abitazioni che vengono affittate ai turisti non possiedono il codice identificativo “Cin”

Con il nuovo anno alle porte, è fondamentale che i titolari di strutture destinate alla locazione turistica si adeguino alle nuove normative introdotte dal decreto legge

Nell’Imperiese il 43% delle abitazioni che vengono affittate ai turisti non possiedono il codice identificativo “Cin”

Nell’Imperiese il 43% delle abitazioni che vengono affittate ai turisti non possiedono il codice identificativoCin”. Con il nuovo anno alle porte, è fondamentale che i titolari di strutture destinate alla locazione turistica si adeguino alle nuove normative introdotte dal decreto legge che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025

Il decreto impone a tutte le unità immobiliari destinate alla locazione turistica di essere dotate di un Codice Identificativo Nazionale (CIN), oltre a rispettare le prescrizioni relative alla sicurezza e alla presentazione della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA) presso il Comune di competenza. Questi obblighi riguardano tutte le strutture turistiche, che in Liguria sono oltre 41.800. Secondo i dati del ministero del Turismo, divulgati dallo studio “Rödl & Partner”, la Liguria si trova in una situazione preoccupante, con ben oltre il 44% delle strutture (circa 18.000) che non hanno ancora richiesto il CIN, un dato che la colloca tra le regioni più in ritardo, subito dopo il Friuli Venezia Giulia (60%) e le Marche (45%). 

In altre regioni, come il Lazio e la Lombardia, la percentuale di strutture senza il CIN è più bassa (32%), ma comunque significativa. Nel dettaglio, le città liguri con la percentuale più alta di strutture senza il CIN sono: Savona (54%), Imperia (43%), La Spezia (39%) e Genova (38%). Numeri che sottolineano l'urgenza di un intervento per adeguarsi alle normative in vista della scadenza di fine anno. Ottenere il CIN è solo uno dei requisiti per essere in regola. Una volta ottenuto, infatti, il codice dovrà essere esposto all’esterno dell’immobile dove si trova l’appartamento destinato alla locazione, oltre ad essere indicato in ogni annuncio pubblicato, sia cartaceo che online (ad esempio su piattaforme come Airbnb o Booking). 

In caso di mancato adeguamento, sono previste sanzioni pecuniarie significative. In particolare per il mancato ottenimento del CIN la sanzione può variare da 800 a 8.000 euro; per la mancata esposizione del CIN la multa va da 500 a 5.000 euro, a seconda della dimensione dell’immobile; l’assenza dei dispositivi di sicurezza (estintori, rilevatori di fumo, ecc.): sanzioni che vanno da 600 a 6.000 euro. Inoltre, se non vengono rispettati i requisiti di sicurezza degli impianti, si applicano le sanzioni previste dalle normative regionali o statali. La rimozione dell’annuncio irregolare è immediata. Un altro importante adempimento riguarda le strutture che operano in forma imprenditoriale. In questi casi, il titolare dell’attività deve presentare la Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA) presso lo sportello unico per le attività produttive del Comune, pena una sanzione pecuniaria che può variare da 2.000 a 10.000 euro, in base alla dimensione dell’immobile.

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