La Regione Liguria autorizza, l’associazione Kronos denuncia. Il motivo del contendere non è nuovo, riguarda l’abbattimento dei cinghiali in un’area di riserva, prevista per domani mattina, sotto i viadotti autostradali nel territorio di Costarainera, dove la caccia è proibita.
E, a dare forza e impulso agli ambientalisti, è anche una recente sentenza del Tar Liguria che ha annullato una simile iniziativa di “rimozione” dei cinghiali emessa dalla Regione nel territorio comunale di Pigna.
Insomma, da una parte le carabine soddisfatte di potersi esprimere con tutti i crismi della legalità in una battuta dal facile e scontato risultato, dall’altro i preoccupati dell’equilibrio naturale e della possibilità di colpi d’arma da fuoco tra le case e, per di più, nelle ore notturne. “Quella della Regione Liguria è un’autorizzazione del tutto illecita – contesta Pino Gandolfo, presidente provinciale dell’Associazione Kronos – Alla Vigilanza regionale è stato assegnata l’abbattimento dei cinghiali in una zona dove la caccia non è assolutamente possibile, ci sono abitazioni e il buio della notte aumenta i rischi”.
L’associazione ambientalista non ha certo intenzione di subire una decisione regionale ritenuta contro le normative e il buon senso. “Abbiamo già contattato il nostro legale – prosegue Gandolfo – e abbiamo la serie intenzione di rivolgerci alla Procura per presentare un esposto che possa bocciare e annullare questa iniziativa”.
Non è soltanto un’azione in senso “antagonista”, quella del rappresentante Kronos. “Esistono precise normative per queste situazioni – spiega Gandolfo – È vero che i cinghiali rappresentano un problema, che creano danni ai terreni distruggendo i muri a seco e le colture mentre sono un pericolo anche per l’uomo ma ci sono metodi appropriati: con battute di caccia utilizzando proiettili narcotizzanti si possono trasferire queste bestie nelle zone montane adeguate alla loro esistenza”.
Con i sistemi attuali il problema non si risolve, contesta il presidente provinciale. “Con l’abbattimento non si risolve niente, anzi si peggiora – insiste Gandolfo – Si aumentano numericamente i branchi perché arrivano nuove femmine che, invece, dovrebbero essere sottoposte a campagne di sterilizzazione”.