"Non sei sola, possiamo aiutarti", è il tema dei dodici manifesti esposti questa mattina in piazza San Giovanni, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il progetto, promosso dalla compagnia locale dell’Arma dei carabinieri e dal liceo Amoretti e Artistico, con il patrocinio del Comune di Imperia, vuole sottolineare il sostegno che le forze dell'ordine forniscono alle donne vittime di violenza.
Le interviste
Le ideatrici e creatrici delle opere sono le studentesse della classe V Grafica del Liceo Artistico che, con estrema consapevolezza, hanno trasportato sulle tele un messaggio così delicato. Sara Sansò, racconta così il processo creativo: “Ho scelto una foto molto impattante e ho aggiunto questa frase ‘ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne’ perché ritengo sia vera, ogni piccola azione può fare la differenza. Vedere questo progetto realizzato è un orgoglio, è la prima volta che abbiamo l’occasione di esporre i nostri lavori”.
“Il mio manifesto vuole spronare le donne a denunciare -aggiunge Ginevra Mazzucco-, insieme possiamo creare una società più sicura per tutte”. “La violenza non è solo fisica, ma può avere molte sfaccettature. L’appello è di denunciare, avere il coraggio, un appello rivolto anche alle donne più giovani, a tutte coloro che hanno paura, ma c’è sempre una luce in fondo al tunnel”, conclude Lisa Lamura.
“Possiamo e dobbiamo fare tanto -commenta il capitano Luigi Grella-. Le stazioni dei carabinieri si trovano anche nei comuni più isolati, in quelli più reconditi. E anche in quelle stazioni ci sono carabinieri che nel corso di questi anni hanno acquisito sempre più competenze specifiche, trattando tanti casi. Grazie ai corsi appositi presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative formiamo i carabinieri per affrontare in maniera sempre più fattiva questo fenomeno”.
Conclude Laura Gandolfo, assessora al Sociale: “Chiediamo alle donne di denunciare, di non tacere di fronte ad atti violenti che nella maggior parte dei casi avvengono all’interno delle mura domestiche. Una giornata importante, il 25 novembre, ma che dovrebbe essere tutti i giorni, partendo dall’educazione dei ragazzi, in famiglia e a scuola”.