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Rugby | 15 novembre 2024, 07:23

Gianni Pico, il primo capitano racconta la nascita del rugby a Imperia per il cinquantesimo anniversario

Un legame che attraversa generazioni: l’ex capitano consegna le maglie ai nuovi rugbisti

Gianni Pico, il primo capitano racconta la nascita del rugby a Imperia per il cinquantesimo anniversario

Gianni Pico, figura storica del rugby imperiese, è il primo capitano della squadra che ha gettato le basi per l’attuale Imperia Rugby. Un viaggio iniziato cinquant’anni fa con passione e spirito pionieristico, quando il rugby era ancora uno sport sconosciuto per molti nella città di Imperia.

La storia del rugby imperiese prende vita in un piccolo bar alla marina di Porto Maurizio. “Eravamo al Bar Corsaro, con Pietro Benza e Mimmo Garibbo", racconta Gianni. Fu lì che nacque l’idea. Benza aveva conoscenze nell’ambiente sportivo e Garibbo aveva persino giocato a rugby nella nazionale militare. “Io invece ero inesperto, eppure mi coinvolsero: da quella chiacchierata uscì un progetto che sembrava folle, e che invece si trasformò nella prima squadra di rugby ad Imperia”.

Non sapevamo nulla, nemmeno le regole”, ammette con tono scherzoso. “Io ero un atleta di salto in alto, giocavo numero 8 e saltavo in touche, dove si giocava senza essere alzati dai compagni. Imparavamo sul campo, in modo empirico”. Insieme a Gianni, anche Danilo Aicardi, altro pioniere della squadra, si destreggiava tra atletica e pallanuoto, senza esperienza rugbistica, ma con tanto entusiasmo. Un gruppo di atleti e amici che si tuffavano in un’avventura ancora tutta da scrivere.

Il rugby a Imperia cresceva, e con esso Gianni Pico, che nel frattempo era diventato insegnante di educazione fisica. “Ho avuto la fortuna di trasmettere questo sport ai miei studenti” racconta. “Ricordo il mio primo anno di insegnamento, tra Pieve e Borghetto d’Arroscia. C’erano ragazzi difficili, molti di loro ribelli, lontani dal mondo sportivo. Così ho portato loro dei palloni da rugby. Ho detto: proviamo a costruire qualcosa insieme, senza fare troppi discorsi. Il risultato? Quei ragazzi vinsero il campionato provinciale di rugby, e arrivammo addirittura terzi nella fase nazionale. Battendo il CUS Genova”.

Quei successi rimasero impressi nella sua memoria come una conferma del potere di aggregazione del rugby. “Non è solo uno sport di contatto, ma uno sport che unisce. Insegna disciplina, rispetto e sacrificio-spiega-. La squadra diventa un luogo sicuro dove sfogarsi e trovare motivazione. Quei ragazzi lontani dalle regole, avevano trovato nel rugby almeno un punto fermo”.

Oggi, a distanza di decenni, Gianni Pico continua a trasmettere questa passione alle nuove generazioni. Proprio qualche giorno fa, ha consegnato le maglie ai giocatori dell’Imperia Rugby prima del match contro il Pedona Cuneo. Un momento in cui il passato e il presente si sono incontrati. “Li ho visti entusiasti, motivati e disciplinati. Ho trovato passione”, racconta.

Non dimenticherò mai le persone che ho incontrato, le partite giocate, le vittorie e le sconfitte. Il rugby è stato, e rimarrà sempre, nonostante tutti gli sport che ho fatto e le vite che ho vissuto, una parte di me”.

Morgan Germinario

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