“Come possiamo pretendere di definirci una città accogliente e inclusiva? Abitiamo ai Piani in una casa popolare di Arte e mio figlio che al mattino frequenta la Scuola Edile, il Sei Cpt, e al pomeriggio un centro di attività educative, a causa della mancanza di autobus e corse che saltano in continuazione è costretto spesso a farsi la strada a piedi con i pericoli connessi, anche in relazione alla sua patologia, percorrendo via Ballestra o via Littardi”.
A denunciare l’ennesimo caso di disservizio che riguarda gli autobus Rt è una mamma che vive col figlio disabile di 22 anni nella frazione di Piani. “Arriva un autobus si e uno no, così è impossibile essere sicuri di arrivare in orario alle lezioni. Accade sempre più spesso e non ci sono responsabili, o meglio, un disabile prima di uscire di casa dovrebbe informarsi sulle corse de servizio pubblico, perché se rimane a piedi, in mezzo alla strada, poi, la colpa è solo sua”.
“Mio figlio – aggiunge la mamma - non ha la sua stanza e dorme nell’ingresso da 5 anni circostanza fatto regredire nelle sue autonomie. Una casa più centrale servirebbe per promuovere le sue capacità di essere autonomo”.
Interrogati sul punto ad Arte rispondono: “Ci siamo operati per ristrutturare la casa della signora, ma purtroppo ad oggi non è disponibile una soluzione migliore dal punto di vista della ubicazione”.
“La casa adeguata c’ era – replica la madre - ed era stata libera un anno poi l’hanno data a un altro nucleo senza nessun problema di disabilità. Per questo sono arrabbiata. A noi ne hanno data una piccola e pure disastrata. All’inizio addirittura senza poter attivare le utenze di gas e acqua, pensi che attingevamo l’acqua alla fontanella e usavamo fornelli da campeggio…”.