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Economia | 05 novembre 2024, 07:00

Inzaghi e i dubbi sul turnover in vista della corsa scudetto

La stagione 2024-25, per Simone Inzaghi e la sua Inter, è iniziata con una tematica ricorrente e centrale: il turnover.

Inzaghi e i dubbi sul turnover in vista della corsa scudetto

La stagione 2024-25, per Simone Inzaghi e il suo Inter, è iniziata con una tematica ricorrente e centrale: il turnover.

La squadra nerazzurra, attualmente seconda in classifica, si trova a inseguire il Napoli con uno svantaggio di quattro punti. Una distanza colmabile, ma che impone una strategia attenta, soprattutto in vista della sfida scudetto che si intreccia con il cammino in Champions League. Anche nelle quote scudetto 2025 l'Inter resta tra le favorite, ma la gestione della rosa si conferma un aspetto cruciale per mantenere alta la competitività sia in campionato che in Europa.

Dopo aver ottenuto due vittorie e un pareggio nelle prime tre partite del girone di Champions League, il percorso europeo dell’Inter sembra finora positivo. Tuttavia, il prossimo appuntamento contro l'Arsenal si prospetta impegnativo, e la rosa dovrà essere al massimo della forma per non subire cali di rendimento. Proprio in quest'ottica, il turnover si è rivelato finora uno strumento utile, anche se porta inevitabilmente alcuni dubbi: come mantenere intatta la qualità della squadra e non perdere terreno nella lotta scudetto?

Dalla scorsa stagione, l’Inter ha puntato su una rosa più profonda, costruita per alternare i giocatori e sostenere il doppio impegno. A differenza degli anni precedenti, però, la squadra di Inzaghi quest’anno non privilegia una competizione sull’altra. Questa scelta riflette una volontà di restare competitivi su tutti i fronti, ma introduce complessità nelle scelte tattiche e nella gestione delle energie fisiche e mentali dei giocatori. Rotazioni frequenti e turnover mirati sono diventati prassi, soprattutto in partite di campionato contro avversari meno impegnativi o durante le prime sfide del girone di Champions contro squadre come la Stella Rossa e lo Young Boys, sconfitto 0-1 nell’ultima giornata.

Il turnover ha però generato anche alcune criticità, in parte emerse nelle prestazioni altalenanti nelle prime giornate di Serie A, dove l’Inter ha avuto difficoltà a trovare la stabilità desiderata. Dopo le prime cinque giornate, i nerazzurri hanno registrato una delle partenze peggiori della gestione Inzaghi. Se da una parte è comprensibile che l’allenatore scelga di ruotare i giocatori per preservarne la freschezza, dall’altra rischia di mettere in discussione quella continuità di risultati fondamentale per tenere il passo del Napoli e, potenzialmente, superarlo.

Il turnover comporta, dunque, una scommessa: alternare i giocatori è un modo per cercare di massimizzare le risorse in una stagione lunga e faticosa, ma implica anche il rischio di perdere compattezza. L’Inter, nelle partite ravvicinate e di alto livello, come quella contro il Manchester City seguita dal derby contro il Milan, ha dimostrato di faticare a mantenere la stessa intensità e concentrazione. Questi match richiedono una forma fisica e mentale impeccabile, e, per riuscire a competere su due fronti senza compromettere la propria corsa, sarà fondamentale che lo staff tecnico individui un equilibrio tra turnazione e continuità.

Inzaghi è consapevole che, pur con una rosa ampia, non si può abbassare la guardia in campionato, dove ogni punto perso potrebbe pesare in chiave scudetto. Con un Napoli in forma e la concorrenza sempre agguerrita, il margine d'errore si riduce. Inoltre, l’obiettivo di proseguire anche in Europa senza troppi scivoloni impone una pianificazione accurata. Proprio per questo, i prossimi incontri saranno decisivi: riuscire a gestire le rotazioni senza intaccare la qualità complessiva e assicurarsi la migliore versione possibile della squadra contro avversari diretti sarà la vera sfida di Inzaghi.

La stagione è ancora lunga, ma mantenere l’equilibrio tra campionato e Champions League, evitando che uno dei due percorsi vada a scapito dell’altro, sarà il fattore chiave per realizzare gli ambiziosi obiettivi nerazzurri.

Richy Garino

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