"Se c'è la goccia è GIM". Così recitava un famoso spot degli anni 80 inerente a un formaggio. Oggi le gocce di cui parliamo sono quelle fredde, a seguito di vortici freddi che evolvono appunto in gocce, spesso causa di peggioramenti atmosferici anche importanti.
Fare un pizzico di ironia è difficile in un momento simile. Quanto accaduto a Valencia è semplicemente la sintesi di scenari ampiamente previsti non adesso, ma nel corso della scorsa estate, quando di fronte a oltre 50 giorni di una perenne ondata di caldo, ipotizzare scenari alluvionali in autunno era un po' come sparare sulla croce rossa.
Nella penisola iberica si è verificato qualcosa che va oltre l'alluvione, e a bocce ferme, il dopo è simile a una catastrofe come se fosse avvenuto un sisma devastante. Il più volte menzionato blocco anticiclonico ha amplificato in modo esponenziale gli effetti, andando a produrre precipitazioni auto rigeneranti capaci di scaricare 100 mm orari per più ore, morte e distruzione. Con le dovute differenze, quanto verificatosi in Val Bormida pochi giorni or sono ha avuto caratteristiche analoghe, con quantitativi di poco inferiori alla metà rispetto a quelli caduti in Spagna, con danni comunque ingenti, ma fortunatamente senza vittime.
Fare un bollettino in questi giorni ha anche poco senso. Come avevamo già anticipato nella giornata di lunedì 28 ottobre l' instaurarsi del solito vastissimo campo anticiclonico, avrebbe comportato un blocco delle piogge e il ripristino di condizioni che definire ottobrata è persino ridicolo.
Zero termico addirittura prossimo ai 4200 m e temperature simil estive, eccezion fatta per le serate, notti, prime parti della mattinata (inversione termica con la comparsa delle tipiche nebbie collegate a questo aspetto deleterio dal punto di vista meteorologico).
Avevamo anche ipotizzato la lunga durata del solito film: Algeri-Milano - il ritorno, individuandola almeno sino a metà mese. Nel web da qualche giorno impazza la caccia al cambiamento.
(Uno sguardo abbastanza in là. Persiste l'assenza di precipitazioni secondo il modello americano GFS, disturbi infinitesimali, stante il mastodontico campo alto pressorio)
Torniamo quindi all'inizio, ovvero alla goccia fredda. Verso fine decade i modelli individuano questa possibilità di cambiamento proveniente da est. Chi ormai mi segue da tempo sa che io resto estremamente cauto davanti a queste eventuali prospettive. Intanto si tratterebbe di un ingresso che andrebbe poi, come di consuetudine, a sfruttare la porta balcanica, scivolando quindi successivamente sul lato Adriatico e a interessare eventualmente le Isole per quanto concerne l'instabilità.
Inutile, vista la distanza temporale, avventurarsi In analisi al riguardo e non andare oltre alla semplice menzione di una possibilità. In ogni caso al nord ovest, avremo giornate praticamente tutte uguali; grado più, grado meno, le massime resteranno grosso modo immutate, probabilmente ci sarà un cedimento delle minime soprattutto al mattino. Resta il dato di fatto che abbiamo passato Ognissanti e per chi, come il sottoscritto, pratica attività agonistica, gli allenamenti vengono svolti con la stessa identica divisa utilizzata durante l'estate.
Ci aggiorneremo tra qualche giorno per valutare se effettivamente il Gobbo presterà il fianco a qualche insidia o se manterrà la mitezza tipica degli ultimi Natali, dove la neve appartiene all'album dei ricordi