La mozione Motosso, sull’obbligo di indossare giacca e cravatta in consiglio comunale, non ha messo d’accordo tutta la maggioranza. “Non sono una cravatta o una giacca, piuttosto che una dolcevita o un maglioncino che fanno la differenza”, afferma Simona Gazzano, consigliera di ‘Avanti con Claudio Scajola’.
Gazzano non ha votato contro la proposta , ma si è assentata dall’aula al momento di schiacciare il bottone. La presidente del Circolo Parasio, uno dei più importanti simposi culturali della città e, non a caso, presidente della Commissione cultura di Palazzo civico aggiunge: “Il decoro per carità è importante, ma francamente nell’aula del consiglio comunale non ho mai visto look che non fossero decorosi. E poi il testo della mozione che impone giacca e cravatta mi è sembrato forzato, unilaterale. Se ne poteva parlare, fare un riflessione, ma non procedere per imposizione”.
La minoranza ha contestato, invece, partendo dall’opportunità di trasformare l’aula consiliare in quella di Montecitorio, a partire da una serie di cose che non funzionano, dalla sanità ai trasporti pubblici, e che si tratta di questioni ben più importanti della proposta del centrodestra.
La discussione è poi trascesa, addirittura con l’allontanamento del consigliere Pd Ivan Bracco da parte degli agenti di polizia municipale, richiamati, poi a loro volta, dalla prossima seduta, ad indossare la divisa d'ordinanza.
“In parte – dice Gazzano – condivido l’opinione della minoranza. Ripeto, bastava fare una riflessione, senza imposizioni a colpi di mozione”.
La Voce ha provato a fare le pulci al look di giunta e consiglieri, tra gli altri, al sindaco Scajola, in elegante spezzato fresco di lana ma che fa un po’ convention “azzurra” anni Novanta e di altri.
Lei, Gazzano nei panni della Crudelia Demon "in negativo", nel senso cromatico, che le abbiamo affibbiato, si ritrova? “Sono un po’ più brava, soprattutto con gli animali”, conclude.