Nei giorni scorsi il Comune di Imperia ha lanciato il sistema “Smart Taxi” automatico, ma la novità non mette d'accordo tutti. Federico Diletto a nome di un gruppo di taxisti "dissidenti" dichiara a La Voce: "Con estrema solerzia il Comune di Imperia ha sostituito i cartelli sui posteggi taxi di tutta la città con una nuova numerazione del numero unico che a tutt'oggi non è ancora in funzione. È incomprensibile il motivo per cui il Comune abbia cambiato la numerazione di un numero unico taxi, lo 0183/3737, che esiste da ben 6 anni e che tutt’ora è attivo e che, secondo noi, resterà tale".
La somma stanziata dal Comune ammonta a 11.851,08 euro e prevede l'attivazione del software e per i servizi Taxi, affidando alla Biesse Telecom S.r.l. il servizio del sistema Smart Taxi Automatico, l'assistenza e la manutenzione. Il servizio Smart Taxi si sarebbe dovuto attivare in gestione pubblica, a partire dal mese di aprile 2024, alla conclusione della procedura di assegnazione delle nuove licenze.
"Numero unico che è stato attivato e mantenuto interamente a spese dei 16 tassisti storici. Perché il Comune non ha mantenuto questa numerazione che oggi tutti conoscono sostituendola con una nuova, a carico sembrerebbe dei contribuenti tutti, e che oggi non è ancora in funzione ma già pubblicizzata?", si chiede Diletto. "Perché -prosegue - generare confusione nell’ utenza che già deve fare i conti con autobus che sono un miraggio e taxi che non potranno mai sostituire il Tpl ? Probabilmente la risposta noi operatori del settore la conosciamo ma lasciamo all’amministrazione il compito di spiegarlo alla cittadinanza di Imperia.
"Gli operatori taxi sono sempre stati disponibili al dialogo e sicuramente si sarebbe potuto trovare la soluzione più idonea per mantenere li solo numero storico". Si ribadisce comunque che il numero 0183/3737 è e rimane attivo", conclude Federico Diletto.
Da tempo è in corso un braccio di ferro tra Amministrazione Scajola e almeno una parte della flotta dei taxisti. Non sono, infatti, mancate soprattutto nei mesi estivi le polemiche non sono mancate. A farne le spese gli utenti, già limitati negli spostamenti in città e soprattutto verso l'entroterra dalla crisi in cui è precipitata la Riviera Trasporti.