“Fosse anche un solo cittadino che deve aspettare per un esame o una visita, non va bene. Non mi interessano le soluzioni parziali: io le liste d'attesa le voglio azzerare. Il mio obiettivo da Presidente della nostra regione sarà quello di garantire a tutti i liguri il diritto di curarsi in tempi veloci e con un’assistenza eccellente. In Liguria però, chi oggi pretende di dare lezioni, dimentica che la chiusura degli ospedali e la formazione delle liste d'attesa sono cose dovute all’amministrazione Burlando”. Insieme alle infrastrutture il tema sanitario è al primo posto nelle priorità che il candidato Marco Bucci pone per la Liguria dei prossimi cinque anni.
“Dal 2005 al 2014, in dieci anni, sotto la gestione delle giunte di centrosinistra di Claudio Burlando, sono stati generati passivi per un miliardo di euro (971 milioni per l’esattezza) – continua Bucci - Proprio quel Burlando che prima era bersaglio preferito di Ferruccio Sansa, e oggi è l’eminenza grigia di Orlando e la sua coalizione, dove è stato rimesso in riga anche Sansa. I liguri ricordano bene che dalla sua giunta di centrosinistra sono stati chiusi gli ospedali di Bordighera, Busalla, Rivarolo, Pegli, Nervi e Recco. Ed è stato soppresso il pronto soccorso di Albenga. Addirittura l’ospedale di Busalla è stato chiuso da Burlando dopo che era stato appena ristrutturato, ed è diventato un centro di accoglienza per migranti. Mentre il Saint Charles di Bordighera è stato recentemente riaperto dalla giunta regionale del centrodestra”.
“Ma noi guardiamo avanti, e siamo qui per risolvere i problemi, non per lamentarci degli altri – conclude il candidato presidente - Per questo tra i punti del mio programma ci sono:
• “18 ore al giorno”: ossia l’efficientamento dell’utilizzo delle grandi apparecchiature diagnostiche, garantendo un uso più razionale e continuativo delle tecnologie a disposizione, anche attraverso un'estensione degli orari di attività delle strutture.
• Percorsi dedicati di presa in carico per pazienti oncologici e cronici, garantendo loro canali preferenziali per visite, esami e trattamenti, in modo da evitare attese inutili e migliorare la qualità della vita.
• Potenziamento degli esami di telemedicina nelle farmacie: le farmacie diventeranno un punto di riferimento per esami di base, riducendo la necessità di recarsi in ospedale e facilitando l'accesso ai servizi soprattutto nelle aree meno servite. Questo oltre all’apertura di cinque nuovi ospedali già in cantiere. C'è poi il potenziamento della rete assistenziale e digitale. Per fare tutto ciò e rispondere ai reali bisogni di salute dei cittadini ci sarà bisogno di un costante dialogo con il governo centrale, ma anche di battere i pugni sulla scrivania quando serve. Ma questa è la mia specialità”.