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Attualità | 21 ottobre 2024, 08:02

Guerra a colpi di carte bollate per la circolazione vietata ai mezzi pesanti in centro a Imperia

Da una parte una ditta di autotrasporto dall’altra il Comune, sarà il Tar a decidere chi ha ragione

Guerra a colpi di carte bollate per la circolazione vietata ai mezzi pesanti in centro a Imperia

Presentato un ricorso al Tar da parte di una società contro l’ordinanza emessa dal Comune di Imperia che vieta il transito ai mezzi superiori a 40 tonnellate in alcune strade, tra cui via Schiva. 

Una vicenda che ha aperto un dibattito significativo sulla gestione della viabilità nel centro di Oneglia che ospita il porto commerciale. Un’ordinanza che ha suscitato forti preoccupazioni tra gli operatori portuali, i quali sostengono che tali restrizioni possano compromettere gravemente l’operatività del porto. Il provvedimento, adottato alcuni mesi fa, era motivato dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sicurezza stradale nelle aree urbane. 

Tuttavia, gli operatori del porto di Oneglia hanno manifestato il loro dissenso, affermando che il divieto di transito per i mezzi pesanti potrebbe “bloccare di fatto l’operatività del porto”, compromettendo così le attività commerciali e il traffico di merci che sono fondamentali per l'economia locale. 

In seguito alla notifica del ricorso, avvenuta il 2 settembre, il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ha deciso di agire per tutelare gli interessi del Comune e della comunità locale. A tal fine, è stato incaricato l’avvocato Paolo Gaggero, dello studio legale Quaglia Gaggero di Genova, di fornire assistenza legale per opporsi al ricorso. 

L’importo per questo incarico è di 4.669,18 euro, una spesa che il Comune considera necessaria per affrontare una questione che potrebbe avere ripercussioni importanti. La situazione si preannuncia complessa, poiché il Tar dovrà valutare la legittimità dell’ordinanza alla luce degli interessi contrapposti: da un lato, la sicurezza e la vivibilità del centro urbano; dall’altro, le esigenze economiche legate all’operatività portuale. 

Il dibattito si estende quindi oltre il semplice aspetto legale, coinvolgendo temi di sostenibilità, sviluppo economico e qualità della vita dei cittadini. Con l'attesa della decisione del Tar, la comunità rimane in fermento, sperando in una soluzione che possa equilibrare le diverse esigenze in gioco.

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