In consiglio comunale a Imperia come alla “Prima” della Scala, magari in smoking o in giacca e cravatta. E’ bandita invece la t-shirt o la polo. Per maggioranza e consiglieri un pizzico di eleganza e charme non guasta mai.
Potrebbe essere una provocazione, ma qualcosa del genere deve essere balenato in testa al consigliere di maggioranza Antonello Motosso, esponente di "Avanti con Scajola". Ha deciso di presentare una proposta di delibera che mira a integrare l'attuale regolamento del consiglio comunale di Imperia con una novità: l’aula dell’assemblea come un red carpet con abiti sontuosi per sindaco, assessori e consiglieri e parure per assessori e consiglieri donne.
L'obiettivo della proposta di Motosso, infatti, è chiarissimo: stabilire linee guida più chiare riguardo all'abbigliamento dei membri dell'istituzione. Una proposta decisamente insolita che si colloca in un contesto in cui, almeno secondo il consigliere, è sempre più importante riflettere sulla dignità e il decoro associati al mandato ricevuto dagli elettori.
Il punto di partenza della proposta è l'articolo 11, comma 1 del regolamento, che già stabilisce l'obbligo per i consiglieri e le consigliere di presentarsi in un abbigliamento decoroso e adeguato.
Tuttavia, la proposta di modifica si ispira a un intervento del sindaco Claudio Scajola, avvenuto durante una seduta consiliare in piena estate. Durante l’assemblea comunale si era discusso del modo di presentarsi in aula. Scajola aveva evidenziato la necessità di un abbigliamento che riflettesse il rispetto per l'istituzione e per i cittadini. Il consigliere Motosso ha argomentato che, sebbene l'espressione "l'abito non fa il monaco" possa contenere un fondo di verità, il modo in cui i rappresentanti pubblici si vestono è un riflesso del rispetto verso i cittadini che li hanno votati. "Il rispetto per chi ci ha votato passa anche dall’abbigliamento», spiega.
Nella sua proposta, il consigliere ha citato i codici di abbigliamento di importanti istituzioni nazionali, come la Camera e il Senato della Repubblica, dove è richiesto agli uomini di indossare giacca e cravatta.
La modifica proposta si concentra principalmente sul concetto di "dignità", che Motosso chiarisce non si riferisce a un giudizio di valore sull'individuo, ma piuttosto al rispetto del mandato ricevuto dagli elettori e della dignità dell'assemblea comunale stessa. La proposta raccomanda, in particolare per i consiglieri di sesso maschile, di indossare la giacca e, se possibile, la cravatta durante l'intera durata delle sedute consiliari.
In conclusione, la proposta di Motosso mira a garantire che il consiglio comunale di Imperia non solo svolga un ruolo fondamentale nella governance della città, ma anche che rappresenti un esempio di rispetto e serietà. Un abbigliamento adeguato è visto come un passo importante verso la valorizzazione dell'istituzione e il rafforzamento della fiducia dei cittadini nei confronti dei loro rappresentanti.