Attualità - 20 ottobre 2024, 08:01

Appunti di storia. Considerazioni sul centenario di Imperia

Il campanilismo tra Oneglia e Porto Maurizio e dintorni


Il campanilismo in Liguria è una costante storica (che rientra peraltro in quella ricerca del "particolare" che è tipica della Penisola) e molti sono gli esempi di concorrenza e di rivalità  tra centri liguri vicini e meno vicini,  come ho ricordato in altre occasioni. 

Un fenomeno che non ha risparmiato Imperia, che, dal canto suo, è stata spesso chiamata la città dimezzata. Imperia può definirsi, infatti, un Giano bifronte, non tanto perché è il punto d'arrivo di un binomio  non sempre ben assortito, che guarda in direzioni diverse ed opposte, ma perché conserva un ancestrale, e sotto certi aspetti, piuttosto ostinato atteggiamento, che non la libera facilmente dalla sua nostalgia di un passato segnato da contrasti che vanno aldilà delle polemiche folkloristiche. 

La divisione tra Oneglia e Porto Maurizio risale alla notte dei tempi, se pur di recente si sia celebrato con enfasi il centenario della loro unione con altri piccoli centri limitrofi nell'abbraccio della nuova entità amministrativa. 

E ciò dopo aver affidato, qualche decennio fa, persino la protezione delle anime dell'intera comunità ad un unico patrono, nel tentativo di superare con una scelta pastorale le differenti preferenze dei fedeli. 

Quando nel 1923 un regio decreto sanciva la nascita del nuovo capoluogo, regnava in ogni caso un campanilismo già meno agguerrito, forse ancora da tifo sportivo, ma sano: un po' quello che continua a conservare oggi la celebrazione di due santi patroni, lasciando nell'ombra San Leonardo. 

Si potrebbero elencare altri argomenti di divisione, come la pissalandrea a Oneglia e la sardenara a Porto Maurizio e la piazza Dante sabauda a Oneglia e il disegno ligure genovese di Porto. 

Certo, un tempo, chi partiva da Porto verso Genova, a Diano si scrollava la polvere dai sandali, come gli onegliesi, che si recavano nell'amica e alleata Nizza, a Sanremo ripetevano lo stesso gesto. 

All'epoca napoleonica Porto francesizzava e recepiva le idee rivoluzionarie, mentre Oneglia, fedele ai Savoia, nutriva una visione più conservatrice, se pur si aprisse alle scuole popolari del Buonarroti. Su queste curiosità che segnano il cammino degli imperiesi non si mancherà di tornare.

Pierluigi Casalino