Quasi l’8 per cento delle famiglie liguri nel 2023 ha rinunciato a curarsi, lo rileva il settimo rapporto della Fondazione Gimbe sul servizio sanitario nazionale. Si tratta di un dato in crescita rispetto al 5,8 per cento del 2022 e sopra la media nazionale pari 7,6 per cento. “La situazione è preoccupante -commenta Nico Zanchi, coordinatore provinciale Fp-Cisl – il fenomeno non si sta arginando, ma sta solo peggiorando”.
“La situazione politica estremamente precaria a livello regionale e il continuo cambio di direttori generali hanno portato a seri rallentamenti dell’organizzazione, continuamente denunciati a livello confederale. Interminabili liste di attesa, la fuga verso altre regioni e l'aumento delle spese sanitarie, sono solo alcuni dei problemi che gravano sui cittadini in cerca di cure: “La paura è che non ci si faccia curare o si sia costretti a curarsi altrove”, prosegue Zanchi.
Necessario un cambio di rotta e provvedimenti concreti, con aumento del personale e delle prestazioni: “Serve continuità sul territorio, non possiamo assistere a cambi annuali di direttori generali che causano inevitabilmente ritardi di gestione. Indispensabile è avere personale, che non sia temporaneo, quindi assumere medici e stabilizzare i professionisti sanitari. Dobbiamo anche aumentare il numero delle prestazioni, con un contestuale adeguamento delle apparecchiature. Durante l'ultima trattativa sindacale è emersa la volontà di riaprire il day surgery, un servizio importantissimo per i cittadini, ma la domanda rimane sempre, con quale personale?".
Investimenti e cambiamenti nell'organizzazione dei reparti possono fare la differenza: "In oculistica si è assistito a un vero e proprio cambio di rotta. Ne potremo osservare i risultati nei prossimi anni, però già oggi i tempi di attesa sono drasticamente calati, se prima per effettuare l'intervento di cataratta si doveva aspettare anche due anni ora l'attesa si è ridotta a due o tre mesi", conclude Zanchi.