Cronaca - 08 ottobre 2024, 16:35

Truffano anziani con la tecnica del finto avvocato, i carabinieri arrestano due napoletani “in trasferta” a Mendatica

Allarme lanciato da una donna di 84 anni, in manette padre e figlio minorenne

Il finto avvocato, una variante del finto carabiniere, colpisce ancora. Ma questa volta il colpo dei truffatori non è andato a segno perché hanno dovuto fare i conti con i carabinieri veri.
I militari della Compagnia di Imperia, in collaborazione con i colleghi di Albenga, hanno arrestato, in flagranza di reato, due uomini originari della Campania e più precisamente da Arzano, nel Napoletano. La coppia era riuscita a raggirare con una scusa una donna di 84 anni di Mendatica con una tecnica ormai ben collaudata. 
 

Gli arrestati sono padre e figlio, rispettivamente di 54 e 17 anni. Con una telefonata un sedicente avvocato ha riferito alla donna che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e che, per evitarne l’arresto da parte dei carabinieri, avrebbe dovuto consegnare a un suo collaboratore del denaro e oggetti preziosi. 

La pensionata finita nel mirino dei truffatori, credendo che fosse tutto vero, ha raccolto tutti i gioielli e il denaro che custodiva in casa riponendo il tutto in un sacchetto che è stato poi consegnato al fantomatico collaboratore dell’avvocato il quale aveva raggiunto l’abitazione.
 

Una volta in casa ha prelevato il ricco bottino e prima di fuggire, ha derubato la vittima anche del telefono cellulare per impedirgli di poter dare l’allarme qualora avesse scoperto la truffa.
Per fortuna l’anziana ha subito realizzato quanto accaduto ed è riuscita a chiedere aiuto ai vicini che hanno allertato i carabinieri. I militari si sono immediatamente posti alla ricerca della coppia e poco dopo, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Imperia sono riusciti ad individuare l’auto sulla quale viaggiava. 

Già in precedenza era stata segnalata per presunti altri tentativi di truffa. La vettura è stata fermata in prossimità del casello autostradale di Finale Ligure dove, con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Albenga

Sull’auto è stata trovata l’intera refurtiva: 600 euro in contante ed oltre mezzo chilo in oro e gioielli, del valore di circa 15 mila euro, di cui la donna si era privata per “salvare” il figlio dall’arresto.