Attualità - 08 ottobre 2024, 15:44

Guerra dell'acqua, Scajola dopo il fallito blitz di Rivieracqua: "Il Consorzio continua ad operare e a gestire impianti senza avere alcuna concessione"

Rinviato alla settimana prossima il vertice decisivo in Provincia

Fallito blitz di  Rivieracqua, Iil Commissario ad acta dell’Ato Idrico Imperiese Claudio Scajola difende il suo operato  in merito alla vicenda che ha coinvolto il Consorzio Irriguo e Potabile Cipressa e Costarainera e Rivieracqua spa: "Facciamo chiarezza. Da un lato, il Consorzio Irriguo e Potabile di Cipressa e Costarainera vanta un credito nei confronti di Rivieracqua pari a 517 mila euro, cifra che è stata inserita nel piano concordatario di Rivieracqua e, che, quindi sarà riconosciuta al Consorzio Irriguo e potrà essere liquidata entro la fine dell'anno, solo dopo l'ingresso del socio privato, nel rispetto della par condicio dei creditori. Dall'altro lato, siamo in una situazione in cui il Consorzio continua ad operare e a gestire impianti senza avere alcuna concessione, essendo scaduta da ben 14 anni”. 

Sulle modalità di intervento  volto ad acquisire 'manu militari' personale, reti e impianti, dotazioni patrimoniali e beni strumentali al gestore provinciale pubblico, Rivieracqua, con tanto di richiesta al prefetto di far intervenire la forza pubblica un  tentativo di   blitz dei funzionari di Rivieracqua 'scortati' dagli agenti della polizia provinciale, Scajola taglia corto: "Cerco sempre di far applicare la legge con l'intenzione di trovare le soluzioni migliori nel rispetto delle parti". Tutto ciò avviene nello spirito della massima collaborazione, per giungere alla soluzione migliore. Eventuali diverse interpretazioni sono pure e semplici illazioni". 

"Questa attività - aveva sottolineato ieri al momento del blitz  uno degli avvocati del Consorzio, Giancarlo Giordano -  si fonda su un provvedimento illecito e quindi la stessa attività che viene posta in essere non è legittima".

Il presidente del Consorzio irriguo privato Giovanni Battista  Martini erede del padre Maurizio che, nel 1928, aveva fondato il Consorzio si è, infatti,  opposto, alla fine, all'ingresso del personale di Rivieracqua, rimettendo la palla in gioco. “Non esistono atti legittimati a questo esproprio – afferma Martini Abbiano 500 soci proprietari degli impianti e credo non sia normale pretendere di entrare e acquisire una proprietà privata senza titoli e senza indennizzo”.  

Alla fine della convulsa giornata di ieri,  il Consorzio Irriguo e Potabile Cipressa e Costarainera  ha ottenuto che la riunione per l’esame della situazione originariamente prevista per stamattina ,fosse  rinviata a giovedì 17 ottobre alle ore 10 nella sala consiliare della Provincia.  Il commissario dell'Ato idrico aveva convocato intorno a un tavolo   Rivieracqua, il Consorzio irriguo e potabile Cipressa e Costarainera e i sindaci di Cipressa e Costarainera assistiti dai rispettivi tecnici.