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Cronaca | 07 ottobre 2024, 07:42

Civezza, branco di lupi entra in un recinto: sbranate cinque pecore nane

Federica Novelli, titolare dell’Agriturismo “Oltrealmare”: "Smentito il falso mito degli attacchi soltanto nelle ore notturne”

La pecora nana che si è salvata dall'aggressione

La pecora nana che si è salvata dall'aggressione

Cinque pecore nane uccise dai lupi. Non in una radura lontana dalle case ma a Civezza, a meno di 800 metri dal centro abitato, vicino al loro ovile. “Purtroppo avevo aperto il recinto alle mie sei pecore nane – spiega la proprietaria Federica Novelli, titolare dell’Agriturismo “Oltrealmare”– per permettere a loro di brucare nel terreno del mio vicino come mi aveva permesso e lì sono state aggredite”. 

Però quello spazio erboso sotto gli ulivi non era così protetto per garantire la loro incolumità. “Quel corridoio era recintato in modo poco affidabile tanto da permettere ai lupi di divorarne solo una ma di sgozzarne altre quattro – ammette  Novelli anche se ne hanno dovuto risparmiare una, un giovane maschio di sette mesi che si è nascosto in un canneto fittissimo tanto da impiegare mezzora per tirarlo fuori dopo”. 

Potrebbero esserci dubbi sull’operato di quelle bestie selvatiche ma Federica Novelli è ormai sicura. “L’Istituto zooprofilattico non ha fatto analisi per determinare gli aggressori – racconta - e allora ho inviato le foto a tre esperti che hanno assegnato la responsabilità ai lupi smentendo il falso mito degli attacchi soltanto nelle ore notturne”. 

Infatti, le circostanze confermano la possibilità di azioni diurne. “Alle tre del pomeriggio, quando sono arrivata - precisa - le mie povere bestiole esanimi erano ancora calde perché i lupi erano fuggiti appena mi hanno sentito e questo dimostra che attaccano anche durante il giorno”. 

I lupi, purtroppo, agiscono secondo la loro natura e la titolare dell’Agriturismo ne è consapevole. “Quelle bestie non hanno competitor, – ammette nella catena alimentare occupano un ruolo apicale e sembra seguano le scie dei cinghiali: non riesco a colpevolizzarli, credo si avvicinino ai paesi perché non trovano nutrimento in alto e forse perché noi umani abbiamo distrutto il loro equilibrio con la natura”.

Ino Gazo

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