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Attualità | 07 ottobre 2024, 13:07

Guerra dei rubinetti, il blitz di Rivieracqua non va a buon fine: negato l'ingresso ai funzionari

Il presidente del Consorzio irriguo di San Lorenzo al Mare Cipressa e Costarainera Martini si oppone. In vista nuovo summit in Prefettura

Guerra dei rubinetti, il blitz di Rivieracqua non va a buon fine: negato l'ingresso ai funzionari

E' riuscito solo metà il blitz di stamattina da parte di Rivieracqua "scortata" dagli agenti della polizia provinciale ordinato da Claudio Scajola nelle vesti di commissari dell'Ato idrico  volto ad acquisire "personale, reti e impianti, dotazioni patrimoniali e beni strumentali" al gestore provinciale pubblico

Il presidente del Consorzio irriguo di San Lorenzo al Mare che comprende anche Cipressa e Costarainera  Giovanni Battista Martini lo considera, infatti,   "un esproprio senza indennizzo". 

A proposito del  tentativo di stamattina che si è svolto sotto gli occhi del candidato presidente della Regione del centrosinistra Andrea Orlando, "questa attività -sottolinea uno degli avvocati del Consorzio, Giancarlo Giordano -  si fonda su un provvedimento illecito e quindi la stessa attività che viene posta in essere non è legittima". 

"Tuttavia -aggiunge Giordano -  non possiamo commettere reati e opporci all’esercizio contro la forza pubblica, per cui verrà concesso l’accesso senza che ciò voglia dire che c’è un’accondiscendenza a questo provvedimento". 

Sta di fatto che il presidente Martini si è opposto all'ingresso del personale di Rivieracqua, quindi la palla torna in gioco. All'orizzonte c'è, infatti, un nuovo summit che potrebbe svolgersi già domani mattina in Prefettura

 Quanto afferma , presidente del Consorzio irriguo di San Lorenzo al Mare che comprende anche Cipressa e Costarainera, appare come un assurdo giuridico. Ma per i 500 soci privati e abitanti nei tre comuni, è un problema affrontato già questa mattina quando Rivieracqua si è presentato nella sede del Consorzio per acquisire tutte le strutture e il personale sulla base del decreto emanato dal commissario dell'Ato idrico Claudio Scajola

Il primo round si era svolto venerdì mattina, anche in quella circostanza  gli operatori che si erano presentati avevano trovato i cancelli sbarrati e non avevano neppure avuto la possibilità di entrare. “Iniziamo subito le procedure per impugnare quel decreto nelle sedi competenti – la ferma difesa al cancello dell’avvocato Claudio Pesce che  difende il Consorzio – È inaccettabile entrare in casa d’altri senza titoli e indennizzi”. 

Ma il presidente del Consorzio aveva già espresso già prima la sua decisa contrarietà. “Non esistono atti legittimati a questo esproprio – affermava Martini Abbiano 500 soci proprietari degli impianti e credo non sia normale pretendere di entrare e acquisire una proprietà privata senza titoli e senza indennizzo”. Il presidente Martini è l’erede del padre Maurizio che, nel 1928, aveva fondato il Consorzio tuttora attivo e funzionante, tuttora con un enorme credito da riscuotere

Da Rivieracqua non riceviamo il dovuto per il servizio idrico fornito dal Consorzio dal 2016 – aveva  ancora Martini Noi eroghiamo l’acqua ma i canoni vengono pagati a Rivieracqua che con noi ha un debito di oltre 700 mila euro, sono circa 20 mila euro al mese”. 

La riunione si terrà domani – martedì 8 ottobre – alle ore 10,30, nella sala consiliare della Provincia: il  Commissario ad acta dell’Ato idrico Claudio Scajola ha convocato Rivieracqua spa, il Consorzio irriguo e potabile Cipressa e Costarainera e i sindaci di Cipressa e Costarainera assistiti dai rispettivi tecnici
 

Diego David

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