Attualità - 26 settembre 2024, 07:57

Il greto del torrente San Pietro, in alcuni punti del suo percorso, spaventa gli abitanti di Diano Marina

In molti si chiedono se si attendono le piogge autunnali per intervenire con operazioni di bonifica

Un corso d’acqua con una fitta vegetazione al suo interno agita il sonno degli abitanti di Diano Marina. A destare preoccupazione è lo stato di salute del torrente San Pietro. Il greto è diventato una foresta e in molti si chiedono se si attendono le piogge autunnali per intervenire con un’operazione di bonifica importante per evitare disastri. 

Un campanello d’allarme che risuona da qualche giorno dopo le immagini drammatiche che arrivano dall’Emilia e dalla Toscana. Nel primo caso erano appena passati sedici mesi dalle alluvioni del mese di maggio 2023 quando i primi fiumi hanno iniziato a tracimare, superando in altezza gli argini e riversando acqua e fango.

 Oltre 1.200 persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, per una buona parte di loro era la terza alluvione in sedici mesi con tutto quello che comporta in termini economici, fisici e psicologici. Questa volta ci sono stati meno fiumi che hanno esondato in un’area più ristretta, ma i danni causati prima dalla tracimazione e poi dalla rottura degli argini sono stati devastanti. 

Poi è toccato alla Toscana con una nonna e un bimbo dispersi. Ma “assaggi” di nubifragi anche violenti si sono avuti anche nella vicina Costa Azzurra e ad Albenga con una Piana agricola finita a gambe all’aria. I dianesi mettono quindi le mani avanti e chiedono di intervenire prima che sia troppo tardi.