Attualità - 19 settembre 2024, 07:45

C'è il derby: Imperia diventa identità

Al Ciccione, contro la Sanremese, il pubblico che non ti aspetti (se non conosci Imperia)

Nonostante il derby mancasse da un po', visto il giorno, infrasettimanale, l'orario, le cinque del pomeriggio, e la giornata insolitamente fredda e piovosa, sembravano esserci tutte le condizioni perché la sfida di serie D tra Imperia e Sanremese si disputasse davanti a pochi intimi.
 

E invece nel vecchio catino del 'Nino Ciccione' c'erano più di mille persone. Appassionati storici e giovani matricole hanno affollato la storica tribuna e la gradinata nord, sede del tifo più caldo. Nei gradoni abbiamo intravisto, oltre a una gioventù multietnica, arrivare,  forse dopo aver chiuso di corsa l'ufficio, l'avvocato e il commercialista, il muratore ancora con le scarpe antinfortunistiche, l'operaio, il commerciante che ha abbassato anzitempo la serranda.
 

C'erano pure i politici, di tutte le fedi. In tribuna l'ex presidente della Provincia Domenico Abbo a fianco dei consiglieri comunali Motosso,  La Monica e Savioli  o il già vicesindaco Luca Lanteri. In curva, con la vecchia guardia ultras, l'ex sindaco Paolo Strescino e l'ex presidente d'amministrazione provinciale Fabio Natta. Ma forse ce n'erano altri.
 

Poi gente del Dianese e delle valli. Una partecipazione collettiva, intergenerazionale e interclassista, quasi come accadeva ai tempi della grande Imperia.
Tutti allegri e sorridenti, come non capita spesso di vedere. Forse il segno di una città attaccata alle sue, invero poche, tradizioni identitarie. Una città che ignora il suo Santo e che tifa, allegra, la sua Imperia.
 

Una squadra che è nata prima della città e che, chissà, forse ne costituisce ancora il suo più forte baluardo.

Mario Ottolenghi Andreoletti