La bellezza è passata sull’acqua davanti ad un’enorme folla plaudente assiepata sul Molo Lungo portorino. Quello di questa mattina era uno degli ultimi atti della giornata finale della 25ma edizione del raduno di Vele d’Epoca.
La banchina è rimasta desolatamente vuota, privata del fascino che, per fortuna, si è fatto ammirare in tutte le sue “componenti” uscendo dagli approdi per prendere il mare e partecipare all’ultima regata in programma.
Il video
Prima le barche più piccole ma, comunque, ricche della raffinatezza di legni pregiati verniciati a coppale, di bronzi e di rame, scafi antichi e più moderni tutti accomunati dalla dipendenza del vento, tutti accomunati da “qualcosa” che le barche contemporanee di vetroresina non hanno.
Perché, come ha detto qualcuno e moltissimi si dicono d’accordo, le barche di legno hanno un’anima. L’anima di quei maestri d’ascia che le hanno “scolpite” letteralmente a mano, chiglie e ordinate, paramezzali e fasciame, tutti gli elementi degli scafi di quel tempo realizzati con l’ascia, appunto, e la sola forza manuale.
Così, dopo le prime vele in passerella, si è fatta ammirare anche l’icona più grande del Raduno, “Atlantic” 69 metri di maestosa bellezza. E tutti a punteggiare di vele bianche il golfo imperiese, con la promessa di rivederle a settembre del 2025. Sempre più belle e numerose, per uno spettacolo sempre uguale e sempre diverso.
Marga, è risultata la vincitrice della parata ed è stata premiata con un foulard che promuove l’Imperia International Sailing Week 2024 e festeggia il centenario della città di Imperia, offerto dalla Maison DAPHNÉ in collaborazione con il Comune di Imperia e Assonautica Imperia.
(Foto e video Christian Flammia)