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Eventi | 12 settembre 2024, 07:31

L’eleganza e la raffinatezza sono sempre all’ormeggio della banchina di Calata Anselmi

Ma il numero dei legni pregiati al confronto con il passato è drammaticamente diminuito

L’eleganza e la raffinatezza sono sempre all’ormeggio della banchina di Calata Anselmi

L’eleganza e la raffinatezza sono sempre all’ormeggio della banchina di Calata Anselmi. Ma il numero dei legni pregiati al confronto con il passato è drammaticamente diminuito. Ne risente lo spettacolo della venticinquesima edizione del Raduno di Vele d’Epoca inaugurato ieri?

Una domanda tanto facile da proporre quanto difficile per una risposta intelligente. Certo che la prima intuitiva e forse irriflessiva risposta sarebbe che il Raduno di Vele d’epoca di Imperia è in declino come altri raduni mediterranei che hanno subito contrazioni di partecipanti.

In questo caso è improponibile azzardare confronti o un qualsiasi giudizio. Per l’evento imperiese che, dal 1986 rappresenta la più grande e prestigiosa manifestazione del capoluogo rivierasco, la spiegazione ufficiale fa riferimento a tanti antichi gioielli velici che sono andati a Barcellona per partecipare a regate loro dedicate.

Allora si dovrebbe desumere che, anche se per quali motivi non è dato sapere, hanno comunque preferito le acque catalane alle nostre. Eppure tante barche d’epoca sono all’ormeggio nei porti della Costa Azzurra, molto più vicini a noi di quanto non sia Barcellona.

Per quale misterioso motivo non si sono impegnate per poche miglia di navigazione invece di sobbarcarsi una lunga e impegnativa rotta verso Barcellona? Bella domanda, davvero.

E qui possono nascere soltanto ipotesi, tutte da verificare. Forse le regate di America’s Cup in corso laggiù proprio in questi giorni hanno fatto la differenza e la concorrenza, hanno creato un’attrattiva impossibile da contrastare oppure la metropoli catalana stessa rappresentava un’occasione irrinunciabile.

Oppure la valenza velica, in generale, marinara e forse anche “scenica” del Raduno non ha più quell’appeal che aveva una volta. Forse la “formula” è da rinnovare e il difficile è prevederne le modalità.

Rimane comunque un interrogativo. Per quale arcano motivo “Mariette” varato nel 1915, uno dei tanti capolavori di Nathanael Herreshoff, “il mago di Bristol”, è ormeggiato nell’area di San Lazzaro e non alla banchina del Raduno?  

Tra le iniziative di spicco di questa edizione da segnalare la “Blue Regatta - Plastic Free for Classic Yachts”, promossa dallo schooner Puritan nell’ambito del suo progetto Puritan Initiatives che in collaborazione con la Imperia International Sailing Week 2024 mira a sensibilizzare armatori ed equipaggi sulla salvaguardia del mare, incoraggiando pratiche più sostenibili e puntando all’eliminazione di oltre 6.000 bottiglie di plastica, con la distribuzione di borracce e taniche d’acqua ad ogni team.

Le regate previste per l’edizione 2024 saranno due: le Vele d’Epoca 2024, riservate a barche d’epoca e classiche, Spirit of Tradition, repliche, Big Boats e Classici IOR, e la Coppa Imperia 2024, dedicata ai mitici 8mR, suddivisi nelle categorie Moderni, Sira, Neptune e First Rule.

Gli yacht d’epoca saranno separati da quelli classici, con ogni classe ulteriormente suddivisa secondo l’armamento e la lunghezza dello scafo. Saranno possibili fino a quattro prove, con un massimo di una prova al giorno per ciascun raggruppamento.

La linea di partenza e di arrivo sarà situata nelle acque antistanti la città di Imperia, che fungerà da suggestiva cornice alle regate. Le boe saranno posizionate a Capo Berta, nel Golfo di Diano e presso la Torre di Parola, con l’arrivo sempre di fronte alla città di Imperia.

Ino Gazo

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