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Attualità | 08 settembre 2024, 07:45

Olio, sarà una grande annata nell’Imperiese se il meteo aiuterà il settore

Ulivi carichi di frutti sani e abbondanti per una stagione superiore alle passate per qualità e quantità

Olio, sarà una grande annata nell’Imperiese se il meteo aiuterà il settore

Sarà una grande annata olivicola se il meteo manterrà le promesse. Il meteo, questo sconosciuto, che, da tempo immemore, condiziona la vita dei contadini del mondo. Anche quelli ponentini, ovviamente, che vedono un presente di ulivi carichi di frutti sani e abbondanti ma un futuro ignoto, per l’appunto “in mano” al meteo.

Le olive ci sono – conferma Laura Marvaldi, dopo una vita ex frantoiana di Borgomaro – si prepara un ottimo raccolto ma in mezzo ci sono i mesi di ottobre e novembre, due incognite che potrebbero annullare le speranze di oggi che, ripeto, sono promettenti”.

Le incognite sono rappresentate soprattutto dall’incetto, storico nemico degli ulivi. “Il rischio è la mosca olearia – ammette Federico Fresia dell’omonimo frantoio di Badalucco – Finora l’abbiamo evitata grazie alle alte temperature estive ma il pericolo esiste fino a quando le olive saranno in frantoio”.

Un percorso di qualche mese che sole e pioggia nel momento sbagliato potrebbero trasformare in calvario. “Per ora – continua Fresia - possiamo sperare che, dopo tre anni da dimenticare, possiamo avere una grande annata per quantità e qualità, le olive sono belle anche grazie alla pioggia nel momento giusto”.

Insomma, come avviene da millenni, anche l’olivicoltura dipende da fattori che non sono prevedibili a distanza di mesi, soprattutto con un cambiamento climatico che ha rivoluzionato qualsiasi normale parametro. “Ormai ci adeguiamo al clima – spiega Ernestino Siffredi del Frantoio di Pontedassio – Come fanno quasi tutti i produttori, anticipiamo la raccolta e la frangitura delle olive a fine settembre e, in questo modo, anticipiamo la mosca che, con la diminuzione delle temperature e l’aumento dell’umidità può attivarsi per fare danni”.

Una tattica che ha pure una sua logica. “Al momento – conclude Siffredi - possiamo prevedere una stagione superiore alle passate per qualità e quantità, due anni fa con produzione azzerata e piuttosto scarsa lo scorso anno e, inoltre, in questi tempi le olive si mettono in salamoia ancora verdi, una volta era un sacrilegio”. 

Ino Gazo

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