Una “maxi panchina” come atto di devozione al Santuario della Nostra Signora dell’Uliveto. Nasce a Chiusavecchia un’espressione tanto antica da perdersi nei secoli quanto originale e mirata.
Quest’anno, infatti, i “Massari” hanno realizzato e installato una panchina gigante dipinta con i colori mariani, ovvero il bianco e il blu. Situata in un punto panoramico dovrebbe avere la funzione di incuriosire ed attirare molti turisti a farsi una foto sulla panchina ed essere poi indotte a visitare il Santuario lì vicino.
Ma chi sono questi misteriosi “Massari”? “Sono gli amministratori del patrimonio del Santuario e della sua manutenzione ordinaria e straordinaria – spiega il sindaco Luca Vassallo – È una carica nata nel biennio 1674/75 che comporta l’attribuzione di questa responsabilità a due persone assolutamente residenti in paese, vengono eletti ogni due anni nel giorno dell’Epifania e possono ricoprire quella carica soltanto una volta nella loro vita”.
Una tradizione, quindi, ultracentenaria che sembra anche voler garantire le radici di nascita e di residenza di quella carica: ha superato guerre tra nobili, guerre di Indipendenza, due Guerre Mondiali ma è ancora viva e partecipata.
Il Santuario di Nostra Signora dell’Uliveto, insomma, forse senza essere coscienti neppure coloro che lo hanno edificato e poi curato garantisce la sopravvivenza del paese dell’entroterra, come tanti “malato” di abbandono dei giovani.
Che, invece, proprio i giovani servono in particolare nel pomeriggio dell’8 settembre quando una dozzina di statue vengono portate giù nel paese dal Santuario in processione e poi sono necessarie le spalle più forti e resistenti dei giovani e meno giovani per riportarle in salita nuovamente nel Santuario.
In quell’occasione la grande panchina sarà benedetta e dedicata a tutti i Massari che hanno vegliato e lo faranno sempre su quel monumento religioso.