Quattro capannoni commerciali in regione Marte sono a rischio demolizione secondo il progetto di realizzazione del tratto di Aurelia Bis nella zona di Caramagna: nell’area dovrebbe esservi realizzata una rotonda a raso.
Dalle osservazioni e dalla relazione presentata dall’ingegnere Davide Pinasco in Regione Liguria, in attesa della Valutazione di impatto ambientale, emergono diverse criticità tra cui, appunto, la demolizione di quattro capannoni sedi di aziende storiche della città (Greco Carni, il colorificio Michelis, la Dfl Trasporti e la Feel Green), che metterebbe a rischio circa quaranta posti di lavoro: “Si fa presente inoltre che le tre attività produttive, coinvolte nell’abbattimento per fare posto alla rotonda in progetto, danno lavoro a circa 40 famiglie, che per una città di piccole dimensioni come Imperia, costituiscono un indotto considerevole – si legge nella relazione dell’ingegner Pinasco - Inoltre, lungo il tracciato, sulla sponda all’interno delle anse del torrente Caramagna, è presente un quarto capannone che sarà profondamente intaccato anch’esso dal cantiere dell’Aurelia bis, in quanto il pilone di sostegno sulla sponda sinistra sarà posizionato a ridosso del lato nord del fabbricato”.
“La maggior criticità si ravvisa dal momento che le imprese verranno espropriate dei capannoni in cui hanno la propria sede e dovranno reperire nuovi spazi in cui ricominciare da zero le proprie attività”. Oltre alla difficoltà nel trovare aree alternative “pianeggiati, poste in una zona ben servita e interna al perimetro urbano della Città di Imperia, in cui poter insediare attività produttive e commerciali di medie dimensioni”, vengono messe in risalto gli ingenti investimenti finanziari legati all’acquisizione e progettazione di nuove aree, ma anche “di demolizione e smaltimento per liberare le aree da fabbricati esistenti”. I rischi per le aziende sono anche la “probabile perdita di clientela, attualmente servita in maniera costante e continuativa dall’attività, nonché le problematiche che comportano i tempi di inattività dell’azienda per trasferirla in altra località”.
Una seconda criticità emersa riguarda i fenomeni di erosione dell’argine del torrente Caramagna: “La posizione della rotatoria nel progetto definitivo, a ridosso della sponda destra in un tratto del torrente inserito tra due anse del fiume in cui sono già evidenti i fenomeni di erosione dell’argine da quel lato ed inoltre dovrà essere realizzato un rilevato per portare la rotatoria ad un’altezza di circa 5,63m più in alto rispetto alla quota attuale del terreno. Da un sopralluogo effettuato pochi giorni fa, si evidenziano le problematiche ben visibili dell’arginatura attuale in erosione ed i particolari del sostegno della strada attuale composto da un muretto in calcestruzzo di altezza circa 1,50 metri, direttamente sovrapposto ai precedenti muri di fascia in pietra o in pietra e cemento".
Date le criticità emerse nasce la proposta di una variante al progetto che eviti di "dover demolire 3 capannoni in cui sono insediate altrettante attività produttive e commerciali, per far luogo ad una rotonda di intersezione a raso tra Aurelia bis e via dei Terzieri e via Marte".
In particolare: "L’elaborato prevede la traslazione della rotonda (di uguale diametro rispetto a quella in progetto) leggermente più a monte, in modo da inserirla tra il tracciato autostradale e quello ferroviario, in un’area agricola e in gran parte in stato di abbandono, già seriamente compromessa.
La variazione prevederebbe una lieve curvatura del tracciato dell’Aurelia bis nella parte terminale della Galleria Monte Calvario proseguendo fino alla rotonda, passando tra due piloni autostradali.
Viene riproposta la rotonda con le medesime dimensioni (circa 50m di diametro) e raggi di curvatura in ingresso ed in uscita uguali a quelli previsti nel progetto definitivo firmato A.N.A.S.
Oltre alle due uscite che permettono il collegamento con via dei Terzieri e via Marte, l’Aurelia bis proseguirà attraversando l’ansa del fiume per lo stesso numero di volte del progetto definitivo e senza interferire con il capannone posto sulla sponda opposta rispetto ai tre capannoni di via Marte“. La variante proposta, inoltre: "insisterebbe solo su un’ansa del fiume. a monte rispetto alla zona di erosione”.