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Politica | 22 agosto 2024, 16:10

Processo ineleggibilità, Silvia Mameli: "L'argomento andava sviluppato al di fuori della sede comunale"

"Il rifiuto di firmare il ricorso mi procurò accuse di infedeltà", commenta la consigliera del Gruppo Misto

Processo ineleggibilità, Silvia Mameli: "L'argomento andava sviluppato al di fuori della sede comunale"

La consigliera del Gruppo Misto Silvia Mameli interviene dopo la sentenza della Corte d'Appello in merito al ricorso per la presunta ineleggibilità e inconferibilità del sindaco Claudio Scajola.

"Il mio rifiuto di firmare un ricorso inerente alla presunta ineleggibilità del sindaco Scajola, che, per le ragioni in esso addotte, ritenevo di esito incerto (senza un certosino supporto legale) e pertanto improduttivo ai fini dell’obiettivo da raggiungere, mi procurò insinuazioni, accuse di infedeltà sui media della nostra città e una richiesta di dimissioni in qualità di neo eletta consigliere comunale, da parte dell'allora mio capogruppo Luciano Zarbano. Dimissioni che avrei dovuto rassegnare irrevocabilmente in assise comunale e che ha determinato la mia decisione di confluire nel gruppo misto.

Apprendo ora la notizia riguardante il deposito della sentenza che in appello ha respinto il ricorso in questione presentato dai firmatari, esito che conferma la ponderatezza dell’analisi che avevo effettuata a suo tempo riguardo la procedura, le sedi e la formulazione di un esposto che necessitava di un esame mirato e di un adeguato supporto tecnico normativo. L'argomento andava, a mio modesto avviso, sviluppato al di fuori della sede comunale evitando di sottrarre tempo e attenzione a tematiche urgenti inerenti alla città".

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