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Attualità | 11 agosto 2024, 07:28

Delitto per diletto. "Il capolinea", la nona puntata del giallo di Rodolfo Rotondo

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Delitto per diletto. "Il capolinea", la nona puntata del giallo di Rodolfo Rotondo

Nona puntata.

Sia la professoressa Belli, che il mercante d'arte Greco, sono stati convocati dalla Tenente Preziosi presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Imperia in viale Matteotti. Naturalmente devono essere sentiti questo pomeriggio in merito alle indagini sulla misteriosa morte del professor Santi.

Il primo appuntamento è con la donna alle 16,30, infatti il Capitano Forti e la Tenente hanno appena il tempo di parcheggiare l'auto, incontrare il magistrato incaricato a partecipare ai colloqui e accomodarsi nella sala adibita, che...

Un giovane carabiniere fa entrare la professoressa accompagnata da un uomo visibilmente contrariato: il marito, che però momentaneamente  viene lasciato fuori.

La donna appare dispiaciuta dalla morte di Santi e alle domande degli inquirenti sui suoi rapporti con la vittima, risponde in maniera molto imbarazzata, ribadendo però che la sua colpa è stata solamente quella di aver approfittato dell'infatuazione dell'uomo per evitare ore di lavoro, e che tra di loro non c'è mai stato niente. Anzi, proprio la sera prima, al bar Garibaldi, lei gli stava dicendo che la cosa doveva assolutamente finire, prima che il marito potesse sospettare qualcosa.

A questo punto anche il marito della Belli viene fatto entrare e gli viene descritta la situazione; ma l'uomo non si scompone, è solo molto deluso dal comportamento della moglie e le dice: "Come sei caduta in basso!". Poi viene chiesto loro se conoscono El Fage, il venditore di rose, o persone che potevano avercela con Santi. Ma nessuno dei due dà una risposta affermativa, così vengono lasciati andare, con le precisazioni perentorie che le loro dichiarazioni saranno verificate e,  quello che non suona certo come un semplice consiglio, di rimanere a disposizione. 

Alle 18,00 nella sala viene fatto accomodare Valerio Greco, il mercante d'arte. Alle domande del Capitano relative ai suoi rapporti con la vittima l'uomo appare spavaldo e dice: "Maledico il giorno in cui ho conosciuto il professor Santi, si atteggiava a grande esperto d'arte  invece era un ciarlatano: mi ha fatto buttare al vento sessantamila euro, francamente  merita la fine che ha fatto!".

carabinieri professionalmente gli ricordano che sono in corso delle indagini per omicidio e di prestare molta attenzione a quello che dice. Ma lui continua: "Sapete, ero su quel  bus ieri sera, volevo riportargli a casa una valigia piena di quella paccottiglia che mi ha fatto comprare, non so cosa avrei voluto fargli. Poi l'ho visto dormire, tranquillo, seduto al suo posto, mentre io sono pieno di debiti per causa sua..."

"Quindi lei sta confessando , lo ha ucciso?"

"Caro Capitano, se si potesse uccidere con la forza del pensiero, sarei certo io il responsabile, ma se cerca il vero assassino, uno che materialmente ha pianificato un omicidio, anche se lo odiavo profondamente, quella persona non sono io".

"Lei potrebbe aver incaricato qualcuno... magari un infermiere squattrinato".

"E con quale ricompensa? Io soldi non ne ho più e da questo omicidio di sicuro non mi viene in tasca nulla!"

"In effetti!" sussurra la Tenente Preziosi. 

Ah... quasi dimenticavo, dalla ragazza del mancato appuntamento nessuna notizia.

Continua...

Rodolfo Rotondo

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