L'associazione Rinascimento dall’Entroterra interviene i merito al progetto, presentato dalla società 18PIUENERGIA, per la realizzazione di un parco eolico Monti Moro e Guardiabella che prevede l'installazione di 32 turbine eoliche nei comuni di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà, e Rezzo.
Se è vero che i Comuni interessati sono chiamati a fornire argomentati pareri entro il 29 agosto prossimo, pare senza esser stati coinvolti in precedenza sul progetto stesso se non marginalmente, occorre valutare le modalità con cui tale termine possa esser prorogato in modo da consentire ai piccoli Comuni coinvolti un doveroso approfondimento. La Regione, sino ad ora apparentemente silente sul progetto, fornisca ai Comuni stessi il supporto di adeguata documentazione e dirigenti competenti in materia", sottolinea il coordinamento dell’Associazione.
E’ necessario un doveroso approfondimento circa la necessità - a parità di efficienza rispetto ad altre soluzioni meno impattanti - del notevole dimensionamento delle pale (alcune di addirittura di 209 metri) e delle infrastrutture di servizio che impattano su contesti storico-ambientali di pregio. Ad esempio le rotte migratorie di grandi uccelli, il sito archeologico del “Castellaro del Monte Follia”, l'area ambientale di pregio del Guardiabella e del Passo del Lupo/San Bernardo/Lavinella, le aree storiche di pastorizia transumante come ben documentato dalle antiche “caselle” ancora diffuse lungo tutto il percorso e in particolare presso Monte Moro e su una linea di crinale dall’alto valore paesaggistico ben visibile dalle Alpi Marittime e dalla costa.
L’approccio seguito in questa procedura appare del tutto opposto a quello applicato da Rinascimento in relazione al progetto di “Green Communities”, quando aveva lavorato 'dal basso' insieme a trentasei Comuni delle due Provincie per quasi due anni nella consapevolezza che la strada dell’autonomia e del risparmio energetico deve ricorrere a diversi strumenti (eolico, solare, idrico meglio in versione “mini” diffusa e localizzata) e, soprattutto, deve coinvolgere dal basso gli Enti locali e le comunità pena l’insuccesso.
In questo caso, invece, i Comuni sono chiamati, durante il periodo della pausa estiva, a esprimere un parere in poche settimane, senza che i progettisti abbiano fornito informazioni chiare su impatti e ricadute in termini di benefici sulle Comunità locali stesse. I Comuni sono stati considerati più come meri soggetti passivi che come istituzioni da coinvolgere nella stesura di un progetto di forte e duraturo impatto su territori di loro competenza.
Le prime reazioni di diverse Amministrazioni comunali mostrano quanto lo sconcerto non sia solo della nostra associazione e quanto sia necessario fare chiarezza sull’iter seguito per questo progetto: chi ne era a conoscenza, Provincia di Imperia e ANCI sono state coinvolte e in quale maniera?
Il tema riguarda non solo il rapporto tra gli Enti sovra-ordinati, le istituzioni locali e le comunità che rappresentano, ma anche quello tra queste istituzioni e i privati che vogliono fare impresa sui territori. Questo progetto deve essere discusso nei Comuni con altre tempistiche. Per questo, auspichiamo al più presto un incontro conoscitivo con la popolazione. Siamo sin d’ora disponibili a farci parte attiva per coinvolgere le istituzioni e soprattutto i responsabili di I8 + Energia".