Attualità - 06 agosto 2024, 17:28

Aumento tassa di soggiorno, veto di Federalberghi

“Si tratta ancora di una misura in divenire, ma sicuramente ci opporremo”, commenta il presidente provinciale Davide Trevia

L’ipotesi, inserita nella bozza del “decreto agosto”, di un nuovo aumento dell’imposta di soggiorno trova il veto contrario delle associazioni di categoria. Davide Trevia, presidente provinciale di Federalberghi, condivide la posizione del nazionale: “Si tratta ancora di una misura in divenire, nulla è certo, ma sicuramente ci opporremo”.

Tutto, infatti, è ancora da definire, il ministero del Turismo ha sottolineato: "Non si sono ancora concluse le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali in vista di una possibile proposta di modifica della disciplina dell’imposta di soggiorno. Il dialogo proseguirà a settembre".

Ad applicare l’imposta, secondo le nuove disposizioni, potrebbero essere tutti i 7.904 Comuni italiani che vorranno applicarla e non solamente i capoluoghi, le unioni di comuni e i comuni turistici, come avviene oggi. Ipotizzata anche una rimodulazione degli importi: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, fino a un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). Cambiamenti anche per la finalità degli incassi, destinati anche al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e non solo a interventi nel settore del turismo. 

Le imprese del turismo non condividono questo provvedimento, l’obiettivo comune dev’essere quello di sostenere la crescita nel settore, non di frenarla”, prosegue Trevia. Federalberghi, inoltre, chiede: "Di imporre una corretta disciplina di bilancio agli enti locali, anziché fornire loro strumenti per peggiorare la situazione".