“Non se ne può più, non possiamo utilizzare l’acqua, ma le bollette arrivano e sono anche aumentate, ricordiamoci che l’acqua è un diritto, un bene primario”. Sono esasperati i cittadini di Diano Arentino, provati dalle continue carenze idriche, che ogni estate caratterizzano il borgo dell’entroterra Dianese, e dalle conseguenti razionalizzazioni.
Negli scorsi giorni, l’Amministrazione comunale ha emesso due ordinanze che, come sottolinea il sindaco Paolo Sciandino, sono “disposizioni di Rivieracqua”- Queste impongono “la sospensione dell’erogazione notturna dell’acqua del pubblico acquedotto, su tutto il territorio comunale, dalle ore 22 alle ore 6″ e il “divieto assoluto di irrigazione di orti e giardini pertinenziali e di approvvigionamento e manutenzione di piscine di qualsiasi natura”.
La chiusura dell'acqua durante le ore notturne sta mettendo in difficoltà i residenti, soprattutto coloro che per lavoro rientrano a casa dopo lo stop idrico e non riescono neanche a lavarsi: “Esco di casa al mattino presto e rientro alle 22 quindi dopo la chiusura notturna, non riesco mai a usufruire dell’acqua per tutta la giornata. Stiamo vivendo nell’umiliazione non riusciamo a lavarci neanche dopo un turno di lavoro -racconta una residente, Silvia Nivino-. Ci è stato consigliato di mettere un'autoclave, ma l'acqua è un bene primario, un diritto".
“Ad esempio chi lavora nel settore turistico rientra a casa alla sera ben più tardi delle 22 e non troviamo l'acqua neppure per lavarci - aggiunge Tiffany Di Falco-. Poi nonostante le chiusure ci sono perdite ovunque in paese".
"La chiusura notturna è necessaria per evitare dispersioni- replica il sindaco Sciandino - Per un sindaco è impossibile risolvere questa problematica, con le risorse che abbiamo siamo riusciti a sostituire qualche tratto di tubazione. Il problema rimane ed è dovuto alle condotte vetuste e studiate per un consumo diverso, ben minore, da quello richiesto ad oggi nel periodo estivo".