Le dimissioni del presidente Giovanni Toti, arrivate oggi dopo quasi tre mesi di arresti domiciliari, hanno comprensibilmente scatenato un fiume di reazioni da parte del mondo politico locale e nazionale, da destra a sinistra.
I primi a intervenire sono stati Fabio Tosi e Paolo Ugolini, rappresentanti del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale: “Finalmente. Era dall’8 maggio che chiedevamo il doveroso passo indietro di Giovanni Toti. E come abbiamo sempre detto, la Liguria non poteva rimanere appesa alle sue vicende giudiziarie, per le quali si difenderà nelle sedi opportune. Il nostro è sempre stato un giudizio politico. Oggi si sono concretizzate le sue dimissioni: era l’ora. Dispiace che si sia arrivati a questo epilogo dopo aver tenuto la Regione in ostaggio per due mesi e mezzo. Ora si restituisca la parola agli elettori, la cui decisione è e sarà per noi sempre sovrana”.
“Era ora - dice l’europarlamentare del PD, Brando Benifei - adesso è il momento di unire le liguri e i liguri attorno a un progetto di governo democratico e trasparente: l’opposto di quanto visto in questi anni, nei quali il bene comune è stato schiacciato da un sistema molto più interessato a favorire interessi particolari. Mettiamoci al lavoro, per la Liguria si volta pagina”.
Sempre dal mondo Pd, per il segretario regionale Davide Natale: “Quanto avvenuto oggi è la certificazione del fallimento di Toti e della sua politica. Una politica che ha anteposto gli interessi di pochi a quelli dei liguri pensando a una sorta di impunità che è teorizzata anche da altri esponenti del centrodestra ligure e nazionale. Il giudizio non è della magistratura e della legge ma è figlio del mandato elettorale. Ora si deve aprire una nuova pagina che sappia guardare al futuro e che rompa un sistema che ha relegato la Liguria a un ruolo marginale nello scacchiere nazionale. Si parta dal no secco al trasferimento della nave rigassificatrice e si metta al centro il tema sanitario e quello del lavoro”.
Secondo Giovanni Pastorino, consigliere regionale di Linea Condivisa, “Si chiude una lunga e controversa stagione politica per la nostra regione, questo momento rappresenta una svolta cruciale per il futuro del nostro territorio. Si sono persi più di due mesi, era evidente fin dall’inizio che non si potesse governare una regione dagli arresti domiciliari. E oggi appaiono ancor più ridicole e incomprensibili le arroganti dimostrazioni di forza dei giorni scorsi delle consigliere e dei consiglieri di centrodestra, primi peraltro ad abbandonate Toti al suo destino. Ora tocca a noi, al centrosinistra, dimostrare di essere una valida alternativa”.
Dal mondo del centrodestra il primo a parlare è stato l’assessore regionale, e fedelissimo totiano, Giacomo Giampedrone: “Questo è l’ennesimo sacrificio che compie per la nostra regione, ci auguriamo che possa tornare un uomo libero e a valutare il suo futuro. È un momento difficile, ma di grande orgoglio. Ci avviamo verso la prossima tornata elettorale, ora andiamo in gestione ordinaria, rimangono in carica giunta e consiglio solo per affari correnti, bilancio o eventuali emergenze. Le nuove elezioni saranno entro 90 giorni, entro domani mattina il presidente ad interim comunicherà la data”.
“Ringraziamo il presidente Toti per il suo atto di responsabilità verso i cittadini liguri - così Paolo Carini, commissario UDC di Genova - adesso è l'ora di portare avanti i progetti in essere e guardare alle prossime elezioni con la certezza che la coalizione di centro destra saprà proporre un candidato all'altezza che potrà portare avanti quanto intrapreso fino ad ora ma anche correggere il tiro su temi importanti quali, per esempio la sanità pubblica”.
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