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Attualità | 22 luglio 2024, 11:59

Autobus in provincia di Imperia: parco mezzi molto datato

Indagine della Continetal sul trasporto pesante

Autobus in provincia di Imperia: parco mezzi molto datato

Pochi autobus elettrici, molte classi Euro 4, 5 e 6 e un parco autobus abbastanza datato: questo è quanto emerge dalla quarta edizione dell’ Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone di Continental.

Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante.

Immatricolazioni: a Imperia mercato bus stabile

Imperia il mercato degli autobus, indipendentemente dalla capienza, è stabile e si immatricola lo stesso quantitativo di veicoli dell’anno precedente, 13. Il mercato italiano registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In questo comparto la Liguria presenta un mercato stabile, la cui variazione, in positivo, è determinata da due sole unità in più: 116 nuove targhe rispetto alle 114 del 2022. 

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. La Liguria va in controtendenza e chiude in negativo con 338 nuove targhe (-20,5%). Imperia segue questo trend e immatricola 18 nuovi autocarri, rispetto ai 26 dell’anno precedente (-30,8%).

Alimentazione: a Imperia il 2,1% degli autobus sono elettrici

La Liguria si distingue sul suolo nazionale per il picco di autocarri alimentati a benzina (11,4%). Si segnala inoltre una buona percentuale di autocarri ibridi (0,8%) ed elettrici (0,3%). Il metano copre lo 0,9% e il gasolio l’84,1% del parco.

A Imperia la quota di benzina rimane uguale a quella regionale. Qui l’elettrico si annulla e gli ibridi coprono lo 0,4% del parco. Il metano è fermo a 0,2% e il gasolio scende a 85,7%.

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

In Liguria si nota l’assenza di ibridi, in compenso l’elettrico cresce di 2,3 punti percentuali arrivando a toccare il 5,4%. Stessa variazione per il gasolio, ma in negativo, che scende a 92,6%.

Rispetto alla media regionale, in provincia di Imperia l’elettrico scende a 2,1%, senza variazioni sull’anno precedente. La restante parte del circolante è rappresentato dal gasolio che raggiunge la percentuale più alta in regione.

Categoria Euro: a Imperia il 60% del parco autobus è poco inquinante

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

La Liguria mostra un buon rinnovamento del parco: qui le classi più inquinanti passano da 46,5% a 44% mentre quelle più ecologiche da 53,3% a 55,7%.

A Imperia le classi Euro 4, 5 e 6 continuano ad essere preponderanti nonostante scendano a 51,2%. Gli Euro 6 sfiorano il 22%.

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.In Liguria, anche in questo comparto, c’è una netta preponderanza di classi più ecologiche che arrivano a rappresentare il 60,7% del circolante. Imperia rispecchia la scena regionale: qui la percentuale di Euro 4, 5 e 6 sfiora il 60%. I soli Euro 6 coprono il 27,7% del parco.

Anzianità: a Imperia il 34,3% di bus ha meno di 10 anni

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

La Liguria mostra valori congrui con il panorama nazionale: il 33,7% degli autocarri ha meno di 10 anni (vs 35,2% dell’Italia) e il 14,7% più di 30 (vs 15,8%). La fascia di veicoli fra 20 e 30 anni è la più rappresentata col 20,6%.

A Imperia il parco si fa leggermente più datato: il 15,6% supera i 30 anni e il 28,9% ha meno di 10 anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale a 23% (+1,3 punti percentuali rispetto al 2022).

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

La Liguria si mostra una regione virtuosa: qui i veicoli sopra i 20 anni scendono a quota 20,7% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni salgono a 44,5%. La fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni (pari al 17,7%).

A Imperia scende al 34,3% il circolante con meno di 10 anni e sale al 24% la quota di bus ultraventennali. La fascia più diffusa è quella tra i 15 e i 20 anni (pari al 21,1%).

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