Al via il corso triennale di Scienze e culture agroalimentari del Mediterraneo varato dall’Università di Genova in modalità mista: in parte per via telematica e con laboratori in presenza con sede a Imperia in collaborazione con la Camera di Commercio delle Riviere.
L’offerta di studio prevede diverse materie studiate come “Geografia delle politiche locali del cibo”, “sociologia dei consumi alimentari”, “nozioni di diritto privato e agroalimentare”, “economia ambientale della produzione alimentare” solo per citare alcune materie del primo anno. Il corso di laurea della durata di tre anni forma un professionista esperto, in grado di svolgere un ruolo cruciale nel settore agroalimentare. "Il laureato – come si legge nella presentazione del corso - svilupperà competenze tecniche atte a produrre alimenti innovativi, operando nel rispetto delle normative europee e internazionali in materia di sicurezza alimentare. Una comprensione profonda della nutrizione umana, consentirà al laureato di inserire gli alimenti progettati all'interno di diete sane e bilanciate, promuovendo il benessere individuale e collettivo in una visione olistica di One Health".
Il neo manager dunque sarà in grado di gestire ed ottimizzare i processi produttivi, identificando soluzioni tecnologiche e modificazioni delle procedure; sarà in grado di valutare le conseguenze delle diverse fasi di produzione su aspetti quali la biodiversità, la conservabilità, la resilienza per l'adattamento delle buone pratiche agricole ai cambiamenti climatici, le proprietà nutrizionali e le caratteristiche reologiche e sensoriali degli alimenti. Inoltre svilupperà la capacità di interagire con il territorio e il consumatore, massimizzando la relazione tra produzione alimentare, tipicità locale e benessere individuale e collettivo.
Peculiarità del corso di studio è l’attenzione agli aspetti nutrizionali legati alla popolazione più anziana. Una volta concluso il ciclo di studi potrà trovare impiego in aziende di produzione e commercializzazione di prodotti enogastronomici, in aziende di servizi di consulenza per lo sviluppo dell'enogastronomia locale e del Made in Italy o come analista di mercato per l'identificazione delle tendenze nel settore alimentare, ma anche nei ministeri, negli assessorati regionali e in associazioni professionali per la promozione dell'enogastronomia e del patrimonio culinario; potrà avere ruoli di consulenza e coordinamento in progetti di sviluppo territoriale.