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Attualità | 17 luglio 2024, 18:12

Area di crisi industriale “non complessa, soldi in arrivo per le imprese di 11 Comuni dell’entroterra Imperiese

Le imprese interessate potranno presentare domanda, accedendo al Sistema "Bandi On Line" di Filse, dal 23 al 31 luglio

Area di crisi industriale “non complessa, soldi in arrivo per le imprese di 11 Comuni dell’entroterra Imperiese

Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo, Vessalico. Sono i Comuni che fanno parte dei 38 paesi riconosciuti all'interno dell'Area di Crisi Industriale Non Complessa ligure che saranno interessati nel nuovo bando dedicato alle imprese. Il 23 luglio apriranno ufficialmente le candidature.

Con i 15 milioni stanziati, a valere sull'azione 1.3.3 del PR FESR 2021-2027, la Regione Liguria intende accompagnare il rilancio industriale ed occupazionale degli 11 comuni dell'Imperiese. A presentare le opportunità in arrivo, presso la sede di Confindustria Genova e alla presenza del presidente di Confindustria Liguria Giovanni Mondini, l'assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana, con la collaborazione dei tecnici regionali e di Filse

Le imprese interessate potranno presentare domanda, accedendo al Sistema "Bandi On Line" di Filse, dal 23 al 31 luglio.

L'industria è un pilastro imprescindibile dell'economia ligure. Con questo nuovo bando, Regione Liguria non solo mantiene il lavoro al centro delle proprie politiche di sviluppo incentivando nuova occupazione, ma tutela le competenze imprenditoriali e produttive in aree territoriali più fragili - afferma l'assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana -. Basti pensare che l'omologo bando sulla precedente programmazione (POR FESR 2014-2020) ha generato in queste aree 307 assunzioni. Numeri che ci auguriamo di replicare e, perché no, superare con questa nuova misura”.

La procedura consente alle micro, piccole e medie imprese in forma singola o associata di richiedere un’agevolazione che combina una parte a finanziamento a tasso agevolato (1,5% annuo) a copertura del 75% dell’investimento a una parte a fondo perduto che può raggiungere fino al 25% dei costi ammissibili.

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