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Economia | 15 luglio 2024, 07:11

Parità di genere, le aziende imperiesi devono rispondere al rapporto biennale sulla situazione del personale

Una fotografia precisa sulle categorie professionali, sul livello di inquadramento e tipologia contrattuale, che mette in evidenza, oltre ai livelli retributivi annui, anche il numero di lavoratori impiegati

Parità di genere, le aziende imperiesi devono rispondere al rapporto biennale sulla situazione del personale

È stato pubblicato ma differito a dopo l’estate e più precisamente al 20 settembre il termine ultimo per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti.

A renderlo noto è l’Unione industriali della provinciale di Imperia direttamente dal suo portale telematico che ha aggiornato la notizia pochi giorni fa. La proroga si è resa necessaria per consentire la revisione dell'applicativo informatico al fine di semplificare la presentazione del rapporto, anche grazie a nuove funzionalità di precompilazione e di recupero delle informazioni pregresse.

Le aziende possono partecipare a procedure pubbliche per le quali sia richiesta la presentazione del rapporto biennale producendo copia di quello già presentato con riferimento al precedente biennio (2020/2021), integrando la documentazione con il rapporto per il biennio 2022/2023. Quello in corso è il rapporto parità di genere che, con un articolo apposito, stabilisce l'obbligo, a cadenza biennale, di redazione una situazione precisa sul personale in organico. 

Il rapporto deve esporre la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici che, distinto per genere, categoria professionale, livello di inquadramento e tipologia contrattuale, evidenzi, oltre ai livelli retributivi annui, il numero di lavoratori: assunti nel corso dell'anno di riferimento; coinvolti in attività di formazione professionale e le ore complessive dedicate a tale attività; interessati da un passaggio di categoria, qualifica o livello o da altri fenomeni di mobilità; il cui contratto individuale di lavoro sia stato trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato ovvero da tempo parziale a tempo pieno (e viceversa); interessati dall'intervento di ammortizzatori sociali; sottoposti a procedure di licenziamento collettivo o individuale; coinvolti in procedure di prepensionamento e pensionamento.

Ma non solo il datore di lavoro è tenuto a indicare ulteriori informazioni quali il numero delle lavoratrici in stato di gravidanza, l'importo della retribuzione complessiva corrisposta al lavoratore o alla lavoratrice, con l'indicazione degli elementi accessori, delle indennità, degli elementi premiali della retribuzione, dei bonus e di ogni altro elemento retributivo o erogazione (anche in natura) eventualmente riconosciuti.

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