È stato pubblicato ma differito a dopo l’estate e più precisamente al 20 settembre il termine ultimo per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti.
A renderlo noto è l’Unione industriali della provinciale di Imperia direttamente dal suo portale telematico che ha aggiornato la notizia pochi giorni fa. La proroga si è resa necessaria per consentire la revisione dell'applicativo informatico al fine di semplificare la presentazione del rapporto, anche grazie a nuove funzionalità di precompilazione e di recupero delle informazioni pregresse.
Le aziende possono partecipare a procedure pubbliche per le quali sia richiesta la presentazione del rapporto biennale producendo copia di quello già presentato con riferimento al precedente biennio (2020/2021), integrando la documentazione con il rapporto per il biennio 2022/2023. Quello in corso è il rapporto parità di genere che, con un articolo apposito, stabilisce l'obbligo, a cadenza biennale, di redazione una situazione precisa sul personale in organico.
Il rapporto deve esporre la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici che, distinto per genere, categoria professionale, livello di inquadramento e tipologia contrattuale, evidenzi, oltre ai livelli retributivi annui, il numero di lavoratori: assunti nel corso dell'anno di riferimento; coinvolti in attività di formazione professionale e le ore complessive dedicate a tale attività; interessati da un passaggio di categoria, qualifica o livello o da altri fenomeni di mobilità; il cui contratto individuale di lavoro sia stato trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato ovvero da tempo parziale a tempo pieno (e viceversa); interessati dall'intervento di ammortizzatori sociali; sottoposti a procedure di licenziamento collettivo o individuale; coinvolti in procedure di prepensionamento e pensionamento.
Ma non solo il datore di lavoro è tenuto a indicare ulteriori informazioni quali il numero delle lavoratrici in stato di gravidanza, l'importo della retribuzione complessiva corrisposta al lavoratore o alla lavoratrice, con l'indicazione degli elementi accessori, delle indennità, degli elementi premiali della retribuzione, dei bonus e di ogni altro elemento retributivo o erogazione (anche in natura) eventualmente riconosciuti.