“Anche gli agenti penitenziari dovrebbero essere dotati del teaser, un deterrente che permetterebbe anche di sedare eventuali aggressioni nei confronti del personale o risse tra detenuti”, commenta Vincenzo Tristaino, segretario regionale del Sappe (il sindacato autonomo della polizia penitenziaria). Solamente negli scorsi giorni nella casa circondariale di Imperia due poliziotti sono stati aggrediti da un detenuto, dopo il ricovero le prognosi sono state rispettivamente di 30 e 5 giorni.
Nella realtà imperiese il personale è sottorganico: gli agenti previsti sono 67, ma gli effettivi sono solo 47. All'orizzonte ci sono nuove assunzioni, che solo in parte andrebbero a coprire questa carenza: “Dovrebbero iniziare a prestare servizio otto o nove agenti, che però dovranno compensare i trasferimenti in uscita e i pensionamenti -sottolinea Tristaino-. Si tratta comunque di una boccata d’ossigeno per una piccola realtà come quella di Imperia".
La necessità, non solo a livello locale, è quella di diminuire la popolazione detenuta. Uno strumento è quello della liberazione anticipata, che prevede uno sconto di pena di 45 giorni ogni semestre scontato, per i detenuti che hanno dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione. Il 17 luglio alla Camera si discuterà la proposta di legge di Roberto Giacchetti per alzare a 75 o almeno 60 i giorni di sconto di pena: “Sono misure che possono aiutare, ma non sono risolutive -commenta Tristaino. In Liguria, regione di confine con la Francia, la problematica riguarda anche l'alto tasso di detenuti extracomunitari: “Molti che commettono reati in città come Ventimiglia o Albenga vengono poi associati agli istituti liguri, come sindacato sosteniamo che andrebbero riaccompagnati nei paesi di origine”.
Altra criticità riguarda i detenuti psichiatrici e la contestuale mancanza di personale medico specializzato: “Si tratta di detenuti che dovrebbero essere curati in strutture apposite e invece vengono affidati agli istituti penitenziari, causando evidenti difficoltà operative".