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Attualità | 04 luglio 2024, 15:03

Liguria maglia nera in Italia per produzione di energia ‘green’ e ultima al Nord nella raccolta differenziata

I dati del report Liguria 2030 mostrano un settore ambientale in netta difficoltà rispetto al resto del Paese

(Credits Leopictures da Pixabay)

(Credits Leopictures da Pixabay)

Se da una parte c’è una Liguria che cresce in termini di PIL, dall’altra c’è un’altra Liguria costretta a vestire una non certo onorevole maglia nera. Un ultimo posto nazionale che inevitabilmente fa discutere e impone riflessioni in ottica di sviluppo.
Seppur immerso nella natura tra mare e montagna, il territorio ligure non si può certo definire ‘green’ e lo dimostrano i dati del report Liguria 2030 presentato da The European House - Ambrosetti (TEHA).

Senza tanti giri di parole, il dato che balza subito all’occhio è il poco onorevole ultimo posto nazionale alla voce “Energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”. La Liguria, con il suo 7%, è da sola e distaccata in coda alla classifica con un netto divario da tutte le altre. Basti pensare che il Lazio, penultimo, arriva al 15,1%. Al primo posto nazionale, invece, c’è l’inarrivabile Valle d’Aosta con il suo 213,9% (valori percentuali sul totale della domanda interna). Praticamente un altro mondo.
Viene difficile pensare la Liguria, terra ventosa e soleggiata, non abbia saputo investire nella produzione di energia da fonti rinnovabili, un passaggio cruciale negli anni ’20 del secondo millennio quando la transizione ecologica è ormai sulle agende di tutti i protagonisti del mondo imprenditoriale e politico su scala nazionale e internazionale.

La poca propensione alle tematiche ambientali emerge anche da un altro dato inserito nel report. Siamo alla voce “raccolta differenziata” e qui la Liguria abbandona l’ultimo posto, ma resta sempre in zona retrocessione piazzandosi 16ª e ultima tra le regioni del Nord con il suo 57,6% (dato del 2022). Dietro ci sono solamente Campania (55,6%), Calabria (54,6%), Lazio (54,5%) e Sicilia (51,5%).
Va detto, per contro, che nell’ultimo anno la raccolta differenziata ligure è aumentata dell’1,9%, dato che vale il quarto aumento percentuale tra tutte le regioni italiane dopo Sicilia (+4%) e Trentino e Valle d’Aosta (entrambe +2,1%).

Due dati che aggiungono un ulteriore punto di criticità per un territorio che già deve fare i conti tutti i giorni con pensanti carenze sul piano delle infrastrutture, ma che non può evolvere senza tenere in considerazione uno sviluppo che sia anche sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Pietro Zampedroni

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