Viaggiare alla scoperta delle proprie radici e della storia familiare è un'esperienza straordinaria rivolta agli italiani all'estero: il progetto Turismo delle Radici, fa tappa a Imperia in occasione della Festa della Bandiera Argentina e della Notte Bianca in programma stasera a Costa d'Oneglia.
Il progetto grazie anche ai finanziamenti del PNRR e alle iniziative e agevolazioni previste nel bando riservato ai piccoli comuni, rappresenta, infatti, una strategia integrata per la ripresa del settore e indica un tipo di turismo particolare rivolto ai discendenti di persone emigrate, che ritornano a visitare i luoghi in cui sono vissuti i propri antenati è stato presentato stamattina con un focus apposito, presenti il presidente del Circolo Manuel Belgrano Giuseppe Cassini e l'onorevole Giovanni Rainisio.
LE INTERVISTE
Nello specifico per turismo delle radici, s’intende il turismo basato sulla ricerca delle proprie origini familiari, sul recupero dei luoghi e delle tradizioni del passato. Questo tipo di turismo rappresenta ormai un importante motore per lo sviluppo del sistema turistico italiano.
Gli italiani residenti all'estero e i discendenti di origini italiane sono un bacino di potenziali viaggiatori che arrivano in Italia e sono in grado di generare un forte legame emotivo con i luoghi e di amplificare l'eco Italia nel mondo. Secondo i dati diffusi da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, il 30% del turismo delle radici, equivalente a circa 3 milioni di viaggiatori, copre sia un target giovane che va dai 25 ai34 anni sia un target che va dai 55 ai 64 anni.
Questi viaggiatori programmano visite a lunga permanenza in Italia, con una media di sette giorni a viaggio, generando un indotto economico significativo. Solo nel 2021, infatti, il turismo delle radici ha mosso oltre 4,2 miliardi di euro. Il “Turismo delle Radici” è dunque un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti. Nel 1997 l’ENIT inseriva nella categoria
"Le opportunità offerte dal 'Turismo delle Radici' - dice il responsabile del progetto Alberto Corti responsabile nazionale turismo di Confcommercio - registrano numeri importanti. Il potenziale bacino di turisti conta gli oltre 6 milioni di italiani che vivono all’estero oltre alle decine di milioni di discendenti di emigrati che dalla fine del 1800 hanno lasciato la Penisola. Per loro l’occasione di visitare la terra degli avi partiti da piccoli paesi magari oggi a rischio desertificazione".
Il turismo delle radici vuole "favorire la crescita e l’occupazione dei piccoli comuni e può essere uno strumento per favorire gli investimenti in quei territori. Il potenziale c’è e il turismo delle radici aiuterà a destagionalizzare e soprattutto a fare scoprire le autentiche specialità agroalimentari oltre ad esperienze che spaziano dal cicloturismo, all’artigianato alla cultura", conclude il presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi.