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Cronaca | 26 giugno 2024, 15:50

Processo Breakfast alle battute finali, il 9 luglio la sentenza davanti alla Corte d'Appello di Reggio Calabria

Stamattina le arringhe difensive degli avvocati di Martino Antonio Politi collaboratore di Amedeo Matacena

Processo Breakfast alle battute finali, il 9 luglio la sentenza davanti alla Corte d'Appello di Reggio Calabria

Si avvia lentamente alla chiusura il processo “Breakfast” che vede tra gli imputati il sindaco di Imperia Claudio Scajola

Davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria gli avvocati Curatola e Politi, difensori di Martino Antonio Politi, collaboratore di Amedeo Matacena, hanno svolto le proprie arringhe difensive per chiedere la declaratoria di inammissibilità dell’appello proposto dalla Procura. Appello spinto avverso la sentenza di primo grado che aveva assolto Politi. Sentenza di cui i legali hanno chiesto la conferma. 

La Corte ha rinviato il processo al prossimo 9 luglio per le repliche alle arringhe e per la sentenza.

Assente all’udienza il sindaco di Imperia Claudio Scajola che sarà invece presente a Reggio Calabria per l’udienza del prossimo 9 luglio, data in cui si attende la sentenza che dovrebbe chiudere “Breakfast”.

Durante la precedenza udienza del 13 marzo scorso era stata la volta delle arringhe difensive per Scajola, formulate dagli avvocati Patrizia Morello e Elisabetta Busuito che avevano richiesto alla Corte, oltre alla dichiarazione della avvenuta prescrizione, l’assoluzione nel merito, dopo aver ripercorso l’intero iter processuale. 

Come si ricorderà, il sindaco di Imperia era stato condannato in primo grado a due anni di reclusione, nel gennaio 2020, per procurata inosservanza della pena, con l’accusa di avere favorito la latitanza a Dubai dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, dopo che quest’ultimo aveva ricevuto un ordine di carcerazione per concorso esterno in associazione mafiosa. Matacena, deceduto il 16 settembre 2022, avrebbe dovuto scontare 3 anni di carcere.

Come si ricorderà erano stati gli avvocati di Scajola a sollevare l’avvenuta prescrizione del reato. E sempre la prescrizione, aveva già fatto uscire dal processo Roberta Sacco, la segretaria tuttofare di Scajola all’epoca dei fatti. 

Il processo, dunque, dovrebbe adesso arrivare alla sua conclusione in occasione della prossima udienza del 9 luglio.

Riccardo Tripepi

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