Succede e quando succede può rivelarsi un boomerang. Così è stato per il Comune di Imperia che aveva emesso e notificato a tre contribuenti avvisi di accertamento IMU per gli anni di imposta dal 2015 al 2020.
Tutto liscio? Per nulla. Perché la reazione dei contribuenti è stata probabilmente inaspettata per il Municipio: infatti hanno proposto ricorso cumulativo avverso a tali atti presso la competente Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Imperia. Come è andata a finire? Lo si legge in una determina dirigenziale abbastanza chiara:
“A conclusione della fase contenziosa, la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Imperia ha emesso la sentenza n° 52/2024, depositata il giorno 21 marzo 2024, con la quale oltre a decidere nel merito del ricorso, ha posto a carico del Comune resistente le spese del giudizio, liquidate per l'importo di 500 euro oltre oneri accessori e contributo unificato”.
Tutto finito? No. E’ anche previsto che le sentenze di condanna al pagamento di somme a favore del contribuente siano immediatamente esecutive. Il difensore della parte, Alessandro Delicato, ha trasmesso una nota spese indicante l'importo complessivamente dovuto per le spese di giudizio ovvero 1.744,40 euro.
Dunque, a conti fatti la situazione è questa: c’è da suddividere l’importo. Per la precisione 500 euro a titolo di spese di giudizio; 1.110 euro a titolo di rimborso del Contributo Unificato e poi altre spese amministrative, 20 euro a titolo di C.P.A. 4%; 114,400 euro di IVA al 22% sull'imponibile di 520 euro.
E alla fine l’ammontare che il Comune dovrà sborsare ammonta a 1.744,40 euro, soldi che comunque pagheranno sempre e purtroppo i cittadini di Imperia.