“Si prevede la realizzazione di 1235 posti barca, più 10 destinati ai pescatori e ai battelli turistici. L’investimento è 160 milioni di euro, sui posti barca 411 saranno cedibili a prezzo pieno, poi si distinguono quelli cedibili a prezzo scontato, quelli destinati al transito e quelli destinati alla nautica locale. I posti cedibili a prezzo scontato sono volti a tutelare coloro che a suo tempo avevano acquistato un posto barca dal precedente concessionario, con la decadenza della concessione demaniale hanno perso tutto. Sperando vogliano ancora investire sul porto di Imperia e siano ancora disponibili ad acquistare il posto a un prezzo scontato del 50 per cento”.
Con queste parole, quando era ormai passata la mezzanotte, il vicesindaco Giuseppe Fossati ha introdotto, in consiglio comunale, il tema del Piano finanziario del bacino turistico imperiese.
Il Piano prevede, dunque, 120 posti barca a prezzi scontati del 50 per cento per venire incontro agli ex proprietari 'beffati dalla decadenza della concessione.
“In totale -ha aggiunto Fossati - le entrate dovrebbero aggirarsi sugli 80 milioni di euro. Il Piano prevede un albergo, porzioni residenziali, il ponte dell’energia sul fiume Impero ed altre opere di urbanizzazione. Tutte queste opere dovranno venire realizzate entro il 2027. Sono previsti flussi di cassa, inoltre, legati alla gestione della Marina: l'attività della Go Imperia sarà infatti anche di gestione. Si ipotizza un vantaggio per la società, ossia una differenza tra costi e entrate di 25 milioni di euro. La Go Imperia, poi, assume l'obbligo di versare al Comune di Imperia 2 milioni di euro all'anno, come concessione comunale. Oltre agli utili societari che ci attendiamo, il Comune godrà anche questa ulteriore entrata”.
Per il Partito democratico ha preso la parola per primo il consigliere Ivan Bracco: “Questo Piano è basato solamente sulla vendita presunta di posti barca. Siccome la Go Imperia dovrà sostenere circa 40 milioni di investimenti e oggi ha un utile di 2000 euro, è difficile pensare che in 3 anni si possano raggiungere certe cifre. Poi ci sono ancora dei contenziosi. L’operazione ci sembra molto fumosa, con un presidente della Regione agli arresti si possa ottenere una concessione di 60 anni. Vigileremo che non entrino privati”.
“Con questa pratica certifichiamo il fatto che il Porto di Imperia rimane pubblico a dispetto di quanto si diceva nel 2018 quando sin paventava che potesse diventare privato. Agitare sempre lo spauracchio dell’ingresso del privato non so a cosa porti”, ha sostenuto il consigliere Giovanni Montanaro (Avanti con Claudio Scajola sindaco).
La pratica è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza (18), 6 contrari (le minoranze) e 3 astenuti (Savioli, Amoretti e Mameli).
Sara Balestra - Diego David