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Attualità | 31 maggio 2024, 10:49

"Maxi bollette", CimAP: "La situazione sta esplodendo, spaventa il silenzio assordante della politica"

"Discussione sulle bollette a tarda notte, la maggioranza pensa di poter prendere per stanchezza i cittadini", commenta il consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco

"Maxi bollette", CimAP: "La situazione sta esplodendo, spaventa il silenzio assordante della politica"

"La privatizzazione incombe e il tempo stringe- commenta il CimAP – Coordinamento imperiese Acqua PubblicaCon il commissariamento dell’ATO idrico imperiese, è iniziato l’atto finale per la privatizzazione della gestione dell’acqua, bene comune, tradendo l’esito referendario del 2011.

Un percorso preparato scientemente e portato avanti cinicamente in questi anni costellati dai ricorsi e dalle istanze di fallimento, che hanno visto un attacco serrato alla fragile Rivieracqua, sfiancata dalla crisi finanziaria, dall’inerzia e dalla inadeguatezza dei nostri sindaci.

Con il privato, come è noto, si riduce il ruolo delle amministrazioni locali a mera 'foglia di fico'. In un contesto regolato dal mercato, diminuiscono la qualità del servizio e i posti di lavoro per ridurre i costi e aumentano le tariffe per massimizzare i profitti. Lo sanno i dipendenti di Rivieracqua che ad oggi vedono mortificate le proprie condizioni di lavoro e contrattuali. Mentre si prevede il taglio di 55 unità, vengono spesi milioni in consulenze esterne.

Quella delle 'bollette pazze' è stato solo l’ultimo atto di uno spettacolo indecoroso. Nel tentativo di mettere in difficoltà ancora una volta Rivieracqua, si legge la sfrontatezza del Commissario Scajola che non può non avere tenuto conto delle conseguenze che sono ricadute sugli utenti incolpevoli.

Non devono pagare i cittadini, stanchi dei continui disservizi, per l’inefficienza della gestione e le responsabilità degli amministratori. In una situazione che in tutto l’estremo ponente sta sempre più esplodendo, spaventa l’assordante silenzio della politica, inadeguata alle esigenze delle comunità in difficoltà e in fibrillazione. 

Ma è ancora possibile correre ai ripari. Vogliamo la gestione pubblica dell’acqua. I Comuni e i loro sindaci possono ancora scongiurare la messa a gara e i rischi d’illegittimità della privatizzazione, essendo incompatibile con le norme euro-unitarie. Rivieraqua ha un affidamento diretto e deve restare una società in house.

Vogliamo tariffe eque. Siano i Comuni a farsi carico degli oneri retroattivi, se dovuti, nella forma di bonus generalizzato a tutte e tutti gli utenti. La tariffa unica sia modulata (tariffe agevolate) e non preveda profitti e oneri finanziari per il gestore.

Vogliamo la revoca della gestione commissariale dell’ATO idrico imperiese, espressione del governo regionale e del 'sistema Toti’'. Un incarico che conferisce poteri straordinari al commissario, sottraendo trasparenza e democrazia alla gestione dell’acqua.

Vogliamo un grande opera d’investimento sulle reti, che a oggi hanno dispersioni del 45%, e interventi sulla ricarica delle falde per contrastare gli effetti della siccità e per la tutela della risorsa idrica, anche in termini di qualità e potabilità.

Vogliamo condivisione e partecipazione nelle scelte che condizionano la nostra esistenza. 

Manifesteremo anche contro l’arroganza della maggioranza che ha deciso di stravolgere l’ordine del giorno della seduta facendo slittare a tarda ora la discussione su Rivieracqua, disinteressandosi delle difficoltà e delle istanze della cittadinanza in forte difficoltà. 

Non restiamo inermi ad assistere al funerale dell’acqua pubblica che Scajola e i sindaci stanno preparando. Uniamo le forze, difendiamo tutte e tutti insieme il nostro territorio e torniamo a prendere in mano le nostre vite".

In merito alla decisione di trattare, durante il prossimo consiglio comunale, il tema dell'acqua come ultimo punto all'ordine del giorno, si è espresso anche il consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco: "La convocazione forzata del Consiglio Comunale ha indotto questa maggioranza a pensare nuovamente di poter fregare i cittadini, prendendoli per stanchezza. La discussione sulle bollette è prevista per mezzanotte o l'una, un escamotage per stancare i cittadini, discutere senza pubblico a tarda notte.

Caro Sindaco se pensa di poter prendere per stanchezza i cittadini ha sbagliato indirizzo. Questo comportamento dimostra che deve studiare bene la Costituzione, mi pare un testo a lei sconosciuto, e di essere più a suo agio con le regole del Ventennio!

Invito caldamente i cittadini, anche gli elettori del sindaco, a partecipare il 4 giugno alle ore 18 al consiglio comunale per sostenere i dettami della Costituzione".

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