Non solo le truffe via Whatsapp del figlio in difficoltà economica che chiede aiuto ai genitori, ma ora occorre prestare la massima attenzione alle evoluzioni di alcuni raggiri sempre via telefono.
Esperti in sicurezza e privacy hanno individuato un’evoluzione della truffa telefonica dello squillo. A Imperia professionisti, impiegati, casalinghe, da qualche tempo, ricevono chiamate da un numero sconosciuto con prefisso straniero che si ferma ad uno solo squillo. L’obiettivo dei truffatori è spingere la vittima a richiamare così da attivare tariffe a sovrapprezzo e azzerare il credito residuo della SIM. Ma se la truffa telefonica soprannominata “Wangiri” si rivolge ai singoli utenti, la “Wangiri 2.0” aumenta la sua portata diventando ancora più ambiziosa.
Il target non sono le singole persone, ma anche le aziende. Il procedimento è molto simile a quello sfruttato per i privati, ma in questo caso entrano in gioco “bot internet” specifici che inviano numeri internazionali ai moduli di contatto delle aziende. Si tratta di numeri di telefono a tariffa maggiorata così che, se i dipendenti richiamano tramite servizi vocali, si espongono a tariffe elevate. E purtroppo alcune aziende dell’Imperiese sono cadute in questa pericolosa trappola vendendosi recapitare bollette telefoniche salatissime. Infatti, con la truffa telefonica Wangiri 2.0 i truffatori cercano di tenere aperta la chiamata il più a lungo possibile così da addebitare una somma maggiore all’azienda.
La polizia postale ha messo in guardia gli utenti: “Attenzione perché la cosa più infima è che viene riprodotta la registrazione di un numero che squilla. Così il chiamante crede di essere in attesa che qualcuno risponda. Invece, a sua insaputa, si trova già connesso alla chiamata”.