Affitti alle stelle, bollette salate e commercio elettronico. Bastano tre voci per influenzare il commercio al dettaglio. I dati sono, in un certo senso, preoccupanti.
Secondo l’osservatorio della Camera di Commercio Riviere di Liguria emerge che Imperia è quella che, nei primi tre mesi dell’anno, ha saputo contenere di più l'emorragia di imprese con -1,6%.
La fotografia poi mette in risalto Genova con -2,4% e La Spezia con -2,5%. Le attività commerciali del Savonese, invece, sono quelle che sentono la crisi maggiore rispetto alle altre tre province liguri: -2,7%, rispetto alle altre tre province liguri. Al 31 marzo 2023 le imprese attive nel settore del commercio erano 5.556 e al 31 marzo 2024 5.406 e nei primi tre mesi dell'anno il saldo tra chiusure e nuove aperture è stato negativo, con meno 70 imprese.
Una situazione che rispecchia l’andamento nazionale. Per il caro bolletta in Italia sono a rischio circa 120 mila imprese di lavoro del settore terziario e 370 mila posti di lavoro.
Ed è la continua crescita dei costi dell'energia e a un'inflazione prossima all'8% dovuta per quasi l'80% proprio all'impennata dei prezzi delle materie prime energetiche a costringere le imprese a gettare la spugna