Politica - 23 maggio 2024, 16:53

Consiglio comunale, lo strano caso del Dottor Casano e del Generale Zarbano (Il Punto)

Note a margine della prima caduta della maggioranza Scajola

Fa ancora molto discutere l'abbandono da parte delle minoranze dell'aula consiliare al momento del voto sulla mozione del "palamito palangaro. Però i pesci non c'entrano, l'uscita delle opposizioni è stato un atto di protesta contro il sindaco Claudio Scajola e i suoi, rei di non aver speso neppure una parola sulla delicata questione delle maxi bollette di Rivieracqua.

La maggioranza non ha fatto nulla per nascondere la sua irritazione per la "ribellione" degli oppositori ma abilmente ha tentato di nascondere la defezione di un terzo dei suoi, quei sette assenti, vera causa del venir meno del numero legale sulla pratica cara agli amanti della pesca.

Senz'altro molte delle assenze sui banchi di governo erano giustificate ma quanto accaduto all'ultimo minuto utile prima del voto resta assai singolare.

Sul fronte opposizioni, è, stranamente, restato in sala il solo generale Luciano Zarbano (già "senza padroni", oggi "Indipendenza!"), circostanza che avrebbe garantito il numero legale proprio al fotofinish.

Ma, fatto altrettanto clamoroso, dagli scanni di maggioranza è scomparso, poco prima del fatale conteggio, Alessandro Casano eletto in quota Fratelli d'Italia, che così, con la sua assenza, ha fatto saltare il numero legale e con esso il banco.

Due autorevoli esponenti dei partiti di destra-destra: di Giorgia Meloni (Casano) e di Gianni Alemanno (Zarbano), uomini le cui mosse sono risultate decisive per il naufragio della pratica "palamito".

Sarà un caso, o forse no?