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Attualità | 20 maggio 2024, 07:14

La provincia di Imperia tra le mete ad alto rischio per il sovraffollamento turistico

I dati elaborati dai ricercatori di Demoskopika la collocano al 13° posto in Italia con un valore ICST (Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico) di 107,19

La provincia di Imperia tra le mete ad alto rischio per il sovraffollamento turistico

Case vacanze in ogni dove, piccoli centri presi d’assalto da turisti italiani e stranieri, lunghe code in autostrada. Il tutto con ovvie conseguenze per chi quei posti così amati dai turisti li abita quotidianamente. Sono tanti gli indicatori che permettono di intuire come negli ultimi anni il Ponente sia balzato ai primi posti tra le mette di vacanza predilette, cosa che da un lato può inevitabilmente essere considerata buona, ma dall’altro rischia di rappresentare un rischio per un territorio non particolarmente esteso, fragile e, come noto, stretto tra montagna e mare.

Questo fenomeno ha un nome. Si chiama ‘overtourism’ ed è stato al centro del lavoro dei ricercatori di Demoskopika che hanno elaborato l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) basandosi su cinque indicatori: densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico.

Ne è nata una classifica che ha consentito di suddividere in tre categorie (livello molto alto, alto e moderato) le principali province turistiche nazionali. La provincia di Imperia, con un valore ICST di 107,19, si colloca nella fascia a rischio alto insieme a: Milano, Savona, Ravenna, Roma, Trieste, La Spezia (con le Cinque Terre), Grosseto, Firenze, Gorizia, Aosta, Forlì-Cesena. Sul Ponente, ovviamente, pesano le località maggiormente frequentate dai turisti, ma è cosa nota che l’afflusso di vacanzieri ormai sia ben spalmato sul territorio tra lungomare ed entroterra senza la predominanza dei grandi centri come forse poteva essere fino a qualche decennio fa. E forse sono proprio i piccoli borghi a patire maggiormente il fenomeno dell’overtourism con impatti negativi sulla qualità della vita locale.

L’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) valuta il sovraffollamento turistico attraverso una combinazione di indicatori che riflettono diverse dimensioni dell'impatto turistico su una destinazione - si legge nell’infografica di Ansa - aiuta a comprendere come il turismo incida sulla densità di popolazione, sull'uso delle infrastrutture ricettive, sull'intensità dell'interazione turistica rispetto ai residenti, e sull'impatto ambientale relativo alla gestione dei rifiuti. L'indice, nella sua fase sperimentale, fornisce soltanto una misura parziale del fenomeno: escursionisti e pernottamenti nelle seconde case, ad esempio, non vengono conteggiate poiché non sono quantificate dalla statistica ufficiale”.

In Liguria Genova è l’unica provincia che si colloca (per il momento) nella fascia di rischio ‘moderato’ con il suo ICST di 102,2. Le altre tre sono nella fascia di rischio alto: al primo posto c’è Savona con 109,1, poi Imperia con 107,2 e, infine, La Spezia con 106,4.

Le città italiane nella fascia di rischio molto alto sono le ‘classiche’ Venezia, Verona, Napoli e Rimini, ma ci sono anche delle mete inaspettate come Bolzano, Livorno e Trento. Località più piccole che, probabilmente proprio per via della loro dimensione, stanno faticando ad accogliere i nuovi e massicci flussi turistici.

L’overtourism - dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika - non solo minaccia la sostenibilità delle nostre destinazioni più amate ma rischia anche di compromettere la qualità dell'esperienza per i visitatori e la qualità della vita per i residenti. Il sovraffollamento turistico è un campanello d'allarme che ci chiama ad agire, promuovendo un turismo più responsabile e sostenibile. È fondamentale implementare politiche di gestione del turismo che includano limitazioni temporali e numeriche per l'accesso ai luoghi più a rischio, insieme a strategie per promuovere destinazioni alternative meno note ma altrettanto ricche di cultura e bellezza oltre a incentivare il turismo fuori stagione promuovendo i luoghi anche in periodi meno affollati. In questa direzione, Demoskopika intende supportare i decisori istituzionali ai vari livelli nel monitoraggio dell'impatto turistico, fornendo dati e analisi territoriali per aiutare a bilanciare le esigenze economiche con la sostenibilità ambientale e sociale. È il momento di agire con consapevolezza e responsabilità, per garantire - conclude Raffaele Rio - che il turismo continui a essere una fonte di arricchimento culturale e sviluppo economico senza diventare un peso per le generazioni future”.

Pietro Zampedroni

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